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Magic Historica: l'ultima Grande Luminaria Stampa E-mail
Lunedì 14 Giugno 2021

historica 06_202114 giugno 2021 - Articolo di Francesco Gyed Cambilargiu

Prima di cominciare, cari seguaci di Magic Historica, mi preme informarvi di una mia iniziativa personale per unire tutti i miei canali dove parlo di lore con Magic Historica. A partire da lunedì 1 febbraio, nel mio gruppo facebook (Innistrad - Circle of Mtg Lore Seekers) ho cominciato a riassumere capitolo per capitolo i libri di Lorwyn, al ritmo di 5 capitoli a settimana. La domenica sera alle 22:00, sto rileggendo ed eventualmente correggendo quegli stessi riassunti nel corso di una live sul mio canale Twitch (mtg_loreweavers_ita). Infine, una volta realizzato un numero sufficiente di riassunti di ogni libro, li fonderò in unico articolo da pubblicare proprio qui. Voi ci guadagnate articoli di qualità superiore, io ci guadagno un gran risparmio di energie. Questo è dunque la prima puntata di questa serie di articoli. Se volete seguirmi in questo progetto così particolare, trovate i link per i miei altri canali social in fondo all'articolo.

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Aurora: capitolo 13

Una volta raggiunto il territorio dei giganti, Maralen del Canto del Mattino si separa momentaneamente da Rhys l'Esiliato, Brion Fortebraccio e Kiel, e dopo aver mandato Iliona e Veesa a cercare Rosheen dei Vaneggiamenti, comincia a meditare, ricordando quando, ormai diverse settimane prima, si è ritrovata a vagare senza memorie, identità e consapevolezza di sé per la foresta di Foglia Dorata. Spaesata, sola e completamente persa, Maralen si era sentita attirata da Rhys, e pur non avendolo mai conosciuto, aveva percepito di potersi fidare di lui, e che standogli vicino sarebbe rimasta al sicuro. I pensieri di Maralen vengono tuttavia interrotti da un coro di voci ronzanti che le parla nella mente, ricordandole che lei non è che un fiore di una radice, e che anche quando tutto avvizzirà, Oona resterà al suo posto [1].

Sforzandosi di ignorare le voci, Maralen torna a concentrarsi sul suo obbiettivo, e sul motivo per cui vuole a tutti i costi incontrare Rosheen: la Cricca Vendilion (e quindi Oona) non sa quasi nulla sull'augure gigante, e ciò permetterebbe a Maralen di accumulare un vantaggio notevole sulla Regina che sta cercando di infiltrarsi nella sua mente. Inoltre, Rosheen potrebbe essere a conoscenza di realtà importanti, compreso il motivo per cui l'elfa di Canto del Mattino, pur essendo rientrata in possesso di molti dei suoi ricordi, non ha memoria di come abbia fatto a perdersi nella foresta nella quale stava viaggiando con il resto del convoglio nuziale di cui faceva parte.

Verso mezzogiorno, Iliona e Veesa riferiscono di aver trovato una gigantessa addormentata che parla nel sonno ed ha i piedi incastrati in una grotta; i fratelli confermano che quello è esattamente il comportamento di Rosheen, ma quando il gruppo arriva nei pressi di una valle e Brion invita Rhys ad avvicinarsi alla gigantessa addormentata, l'elfo tentenna. Sia lui che Maralen percepiscono un grande potere magico e non naturale provenire dalla gigantessa, ma mentre l'elfa di Canto del Mattino non lo reputa un problema, Rhys non è così a suo agio vicino ad un essere così poco naturale. A peggiorare la situazione e renderla ancor più confusa, pensa Kiel, il quale, per la prima volta da quando Rhys lo conosce, si produce in un lungo monologo nel quale spiega le origini di Rosheen, il fatto che sia nata quando "tutto è cambiato", che ha già cambiato nome tre volte, e che presto, per festeggiare un nuovo, prossimo cambiamento, lo cambierà una quarta volta. Alla fine, comunque, Rhys si convince, e assieme a Maralen si avvicina alla gigantessa, alla immensa capra volante che fluttua nel cielo sopra di lei e al grande numero di cangianti che scorrazzano felici intorno alla gigantessa.

Proprio osservando i cangianti, Maralen ha un'illuminazione: secondo Brion, ciò che dice Rosheen durante il sonno è incomprensibile finché non la si ascolta per un tempo che non specifica, ma le creature mutaforma potrebbero essere lì da molto tempo, e potrebbero essere quindi riuscite ad interpretare le parole della gigantessa. Con il consenso di Rhys, che la prega di non svegliare per nessun motivo Rosheen, l'elfa ordina quindi a Veesa ed Iliona di entrare nei sogni dei cangianti, in modo da "tradurre" le profezie della gigantessa.
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Aurora: capitolo 14

Nuotando lontano dall'arbomandra morta e sanguinante, Flyrne racconta a Sygg, Guida Fluviale cosa è accaduto al Banco Pinnacarta, la tribù di cui entrambi fanno parte. I soldati di guardia sono stati i primi a venire "infettati" dalla Malignità, e tutti quelli che loro hanno attaccato sono morti o divenuti altrettanto maligni e violenti. Qualcuno, tuttavia, è riuscito a fuggire verso la Ridotta Reale, ma mentre racconta la storia, Flyrne cade a sua volta vittima della Malignità, ed attacca Brigida, Eroina di Kinsbaile (che chiamerò sempre Brigid) mordendola ad una gamba mentre questa nuota tranquilla, respirando grazie ad una maschera d'acqua incantata realizzata da Sygg.

Fortunatamente il grosso merrow non è del tutto impazzito, e grazie anche alle parole di Sygg, riesce a tornare in sé e a combattere la Malignità. Tuttavia, Flyrne sa di essere ormai condannato e implora il suo amico di raggiungere la Ridotta Reale [2] per avvisare tutti di nascondersi. Sygg, però, non ha alcuna intenzione di fuggire, ritiene che questa Malignità debba avere un'origine precisa, e sospetta che c'entrino le Pietre Sorgente, se non la Sorgente stessa del fiume Wanderwine, situata in cima al Monte Tanufel. Prima di tutto, però, Sygg vuole raggiungere la Ridotta per assicurarsi che una delle sue tante mogli stia bene, e anche per indagare sulla Malignità stessa. Così, dopo aver lasciato Flyrne al suo destino, Sygg e Brigid ripartono per i Meandri Oscuri, ove è stata costruita la Ridotta.

Dopo uno sgradevole incontro con un mostro con cinque tentacoli che quasi fa a pezzi Brigid e che Sygg uccide a colpi di pugnale prima che la kithkin ci rimetta le penne, i due compagni arrivano alla Ridotta, dove il merrow rivela la sua vera identità: egli è l'Erede della Mezzaluna dell'Aurora [3], e dunque uno dei più importanti membri della nobiltà merrow. Non apprezzando granché la vita di corte, Sygg è partito molto tempo fa per godersi la vita del marinaio, viaggiando lungo il fiume anziché rinchiudendosi nelle sue profondità come ha fatto invece sua cugina (e moglie) Kasella, la Reejerey Merrow della Ridotta che si presenta al cospetto dei due nuovi arrivati.

Kasella è convinta che a causare la Malignità siano stati gli abitanti della superficie, ed ha quindi preparato il suo esercito per attaccare e distruggere tutti coloro che camminano sulla terra. Quando Sygg le chiede se abbia le prove di ciò che dice, Kasella racconta che il suo attuale consorte ha guidato una spedizione alla Pietra Sorgente locale, e ha scoperto che qualcosa in essa si stava trasformando, ricevendo poi notizie di altri cambiamenti subiti dalle varie altre pietre sistemate lungo il Wanderwine.

Sygg fa notare che questa spedizione non prova in alcun modo un coinvolgimento da parte degli abitanti della superficie, tuttavia Kasella rivela che il cambiamento ha avuto inizio il giorno del festival dei racconti di Kinsbaile, negli stessi momenti in cui Cenerina e il suo elementale entravano in contatto [5]. ed è quindi ovvio che ci siano gli igniferi dietro questo progetto. Capendo che anche Kasella e il resto del banco Pinnacarta sono caduti vittime della Malignità (seppure in una maniera differente, trasformandoli in creature paranoiche ma non in aggressive bestie prive di senno), Sygg fugge dalla Ridotta assieme a Brigid, dirigendosi verso Monte Tanufel per raggiungere la sorgente del Wanderwine.
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Aurora: capitolo 15

Mentre la Pellegrina Cenerina fugge dall'elementale di pietra cercando al tempo stesso di dirigerlo verso il monastero della Fratellanza, Endry lascia la spalla dell'ignifera per tornare dalla Talea di Colfenor, la quale non ha ancora messo in atto nessun piano per fermare l'avanzata del gigante di pietra. Sulla strada per tornare dall'erede di Colfenor, tuttavia, Endry si imbatte in un Anello Fatato, il primo che si è trovato davanti da parecchio tempo. Il suo primo istinto è quello di riferire tutto ciò che vissuto negli ultimi giorni alla sua signora, Oona, Regina degli Spiritelli ma poi si ricorda che lui e le sue sorelle prendono ordini da Maralen adesso, perciò forse dovrebbe tornare da lei.

Alla fine, però, Endry si rende conto di non sentire affatto la mancanza di Veesa e di Iliona, si è riscoperto orgoglioso della sua appena scoperta indipendenza e individualità, e deciso a mantenere le cose come stanno, decide semplicemente di mandare un messaggio alle sorelle per informarle della decisione che ha preso: rimanere con la Talea per seguire il proprio orgoglio. Una volta lanciato il messaggio, Endry prosegue verso la Talea, la quale ha immerso le sue radici nel terreno per evocare dei viticci che salgono lungo tutta la montagna, e con notevole sorpresa, scopre che Nora e gli altri spiritelli "caduti" hanno costruito delle ali artificiali per potersi alzare in volo e seguire lui e la sua legnosa compagna nelle loro avventure.

Inizialmente Endry non è felicissimo di vedere quelli che lui considera esseri inferiori, ma capendo che Nora e i suoi lo vedono come un eroe, ed una vera e propria fonte di ispirazione, decide di farsi aiutare da loro a costruire una rete di viticci per intrappolare il gigante di pietra. Con uno sforzo incredibile, gli spiritelli riescono ad alzarsi in volo e portare la rete fin sulla testa dell'elementale, facendogli perdere l'equilibrio e mandandolo a cadere a terra con le braccia sotto il corpo. Prima che la creatura possa rialzarsi, la Talea invia un'ondata di veleno lungo i viticci, facendoli avvizzire e al tempo stesso rinforzandoli fino a trasformarli in vere e proprie catene dalle quali il gigante non potrà più fuggire.

Cenerina ringrazia la Talea, ma non ha alcuna intenzione di darle fiducia, e anche quando i "caduti" avvertono tutti che un numeroso gruppo di diavoli del vento [5] si sta avvicinando, l'ignifera tentenna prima di rendersi effettivamente conto di non avere altra scelta se non quella di salire sulle mani della Talea per evitare di venire divorata dai diavoli. Una volta al suo posto, Cenerina minaccia la Talea di non fare scherzi, e che alla prima parola strana che le sentirà pronunciare, non esiterà a bruciarla per intero come ha fatto con Colfenor; dal canto suo, la silvantropa afferma di essere effettivamente destinata a venire consumata completamente dall'ignifera, ma non oggi. Fin dal giorno in cui Colfenor si è sacrificato, i loro destini si sono infatti intrecciati, e sarà loro compito diventare i vascelli in grado di condurre questo mondo di alba perenne verso qualcosa [6].

Una volta che i diavoli si avvicinano, Cenerina attinge al potere delle fiamme di Monte Tanufel [7], ed espande le sue fiamme verso i nemici più vicini, inglobando anche la corona di rami della Talea. I diavoli si gettano sulle fiamme e cominciano a consumarle, ma il potere è troppo, e provoca una reazione a catena. I diavoli più vicini esplodono in un vortice di fiamme, attirando così i loro simili che a loro volta assorbono il potere fino ad esplodere.

Quando tutti i diavoli sono ormai consumati, Cenerina si accorge che la Talea ha riportato parecchi danni a causa del suo fuoco, ma è stranamente felice. Colfenor le ha dato un enorme bagaglio di conoscenze per portare a termine il suo compito di mero strumento, ma non le ha fornito la conoscenza di ogni singolo dettaglio del suo futuro; il dolore provocato da questa inaspettata alleanza è per la Talea fonte di gioia, proprio perché le ha permesso, appunto, di affrontare qualcosa di sorprendente ed imprevisto.
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Aurora: capitolo 16

Dopo lunghe e faticose ore impiegate per tessere insieme i sogni, le menti e i pensieri di Rosheen, Rhys, Maralen e dei cangianti, una Iliona sempre meno felice di lavorare per l'elfa di Canto del Mattino e una Veesa altrettanto stanca concludono il loro incantesimo, e finalmente assistono ai risultati del loro operato. Una nebbia verdognola invade la valle, facendo sparire Rosheen e i cangianti e sostituendoli con una foresta lussureggiante, molto probabilmente Foglia Dorata. Il margine estremo della foresta si illumina, colorandosi di tante luci simili a quelle della Luminaria e del festival di Kinsbaile. Poi, dalla parte opposta, una luce verde più scura si alza dagli alberi, invadendo ben presto tutto il panorama in miniatura. Sicure di aver compreso in parte il significato della visione (ossia un comune ciclo giornaliero), le due sorelle si dedicano alla parte più divertente, entrando nei sogni di Maralen e Rhys per osservare ciò che l'incantesimo sta mostrando loro.

Il ciclo di alba-giorno-tramonto si ripete altre tre volte, poi qualcosa inizia a cambiare. Gli alberi della foresta crescono forti e rigogliosi bagnati dalle piogge primaverili e illuminati dal sole estivo, ma poi un vento terribile si alza all'improvviso, e ben presto i rami fioriti si riducono a scheletriche appendici legnose. La visione di Maralen, però, differisce da quella delle due sorelle Vendilion. L'elfa vede davanti a sé una versione in miniatura dell'intero mondo di Lorwyn, al cui centro sorge una foresta attraversata dal Wanderwine.

All'improvviso, un albero rosso si erge sopra i suoi fratelli, muovendo i suoi rami superiori fino ad assumere la forma di pugno chiuso. Poi, al centro della scena, appare un cespuglio in crescita, i cui viticci si intrecciano fino a formare una creatura umanoide di aspetto femminile e incorniciata da numerosi petali di fiori. Infine, un elementale dal corpo di cavallo infuocato appare in cima alle montagne, dando vita a numerose fiammelle che seguono ogni suo passo. Maralen riconosce tutte e tre le figure (Colfenor, Oona e l'Elementale di Cenerina), ma la sua attenzione è completamente dedicata alla donna-cespuglio, la quale sta espandendo i suoi viticci lungo il terreno, verso il punto dove Maralen è seduta in contemplazione. I viticci formano una figura umanoide, molto simile alla Regina e che viene accolta da un corteo di spiritelli festanti pronti a posarle sul capo la metà della corona di spine di Oona.

Quando un'esplosione di luce ingloba una porzione della foresta consumando tutto ciò che tocca (ma non la "principessa" di spine), la figura umanoide comincia a camminare verso Colfenor, il quale però sta già viaggiando in direzione opposta, verso l'Elementale. Una volta raggiunto il suo obbiettivo, Colfenor afferra l'Elementale, abbracciandolo e provocando una seconda esplosione generata dalle fiamme degli igniferi immediatamente seguita da una seconda fiammata, stavolta proveniente dall'Elementale che sta cercando di liberarsi dalla presa di Colfenor.

Quando l'Elementale si libera, lasciando Colfenor a bruciare, Oona sussulta, e affonda le sue radici più in profondità nel terreno, riuscendo così a recuperare l'equilibrio mentre in cielo brillano le luci colorate della Luminaria e al posto di Colfenor appare la sua Talea. A quel punto, Maralen comprende: Colfenor ha percepito l'inizio a qualcosa, una trasformazione che coinvolgerà tutto il mondo, e in quel rituale a Kinsbaile ha intrecciato non solo il presente di Maralen e dei suoi compagni attuali, ma anche il loro futuro. Così come Colfenor, l'Ultimo Tasso ha sacrificato sé stesso per permettere alle sue conoscenze di sopravvivergli e rinnovarsi, allo stesso modo Maralen dovrà seguire le sue orme, e per farlo avrà bisogno della Cricca Vendilion.

Nel frattempo, Rhys osserva un panorama simile a quello della visione di Maralen, nel quale però compaiono solo due personaggi, anziché quattro: Colfenor e l'Elementale. Ancora una volta, il Tasso si immola nel tentativo di stringere a sé l'Elementale, dando vita alla Talea, i cui rami crescono velocemente per indicare il nord, ove, sotto le luci della Luminaria, è apparsa un'onda nera ed oleosa. Dopo il passaggio dell'onda, il panorama di Lorwyn cambia sotto gli occhi di Rhys.

Le pianure verdeggianti dei kithkin si trasformano in pantani e brughiere nebbiose; gli igniferi bruciano in una gigantesca fiammata che dopo qualche istante lascia solo corpi scheletrici ridotti a ceneri e braci fumanti; il Wanderwine diventa torbido e stagnante a sud, mentre a nord la corrente si fa più forte e l'acqua cade a precipizio da altissime cascate; infine, la meravigliosa e lussureggiante foresta di Foglia Dorata, si riduce di dimensioni, e le sue querce dai mille colori avvizziscono e cedono il passo a salici spettrali.

In men che non si dica, kithkin, boggart e giganti si avventano contro il territorio degli elfi, passando dall'essere vicini sottomessi a violenti invasori, e Rhys ricorda ciò che Colfenor e l'elementale cervide che aveva incontrato dopo l'incidente a Valle Scodella (il cui effetto distruttivo non è troppo dissimile da ciò che ha appena visto) avevano cercato di dirgli: Lorwyn sta per cambiare. C'è però un'unica cosa che è rimasta immutata nonostante tutto attorno a lei sia cambiato: la Talea.

Realizzando di aver commesso un errore nel lasciare che l'erede di Colfenor si allontanasse da lui, Rhys comunica a Maralen ciò che ha visto (ignorando ogni suo accenno alla fantomatica "regina di spine" rimasta anch'essa immutata), e le ordina di fermare la magia delle sorelle Vendilion per poter tornare alla realtà e riflettere su come utilizzare queste nuove conoscenze.
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Aurora: capitolo 17

Dopo l'attacco dei diavoli del vento, Cenerina raggiunge il monastero della Fratellanza grazie all'aiuto di Endry, il quale riesce a schivare ogni singolo proiettile infuocato che i monaci gli lanciano contro. Una volta raggiunta la porta del monastero, Cenerina si trova la strada sbarrata da un nutrito gruppo di igniferi capitanato da Blu, il monaco dal fuoco azzurro che l'aveva precedentemente gettata giù dalla montagna, giorni orsono [8]. Il monaco la avverte: se cercherà di ottenere il potere dell'Elementale senza combattere e sconfiggere tutto il Monastero, sarà considerata una abominazione; la ex pellegrina, tuttavia, non ha alcuna intenzione di combattere i suoi "fratelli", e allo scopo di superarli, ha chiesto alla Talea di rimettere in piedi l'elementale di pietra, portandolo con i suoi viticci fino al monastero. Mentre Cenerina supera incolume i suoi avversari, Sygg e Brigid hanno un incontro ravvicinato con un paio di merrow maligni, uno dei quali ferisce il traghettatore con una lancia avvelenata. Con una certa difficoltà, Sygg e Brigid riescono ad uccidere i loro avversari, e avvicinandosi notano che il loro aspetto è mutato. Le mani palmate si sono incurvate diventando artigli affilati, le loro scaglie sono più dure e simili a quelle dei rettili, e i loro denti si sono fatti aguzzi ed appuntiti.

A combattimento finito, Flyrne riappare dal nulla, gettandosi immediatamente all'inseguimento di Sygg e Brigid e di fatto, involontariamente, permettendo al veleno di avere effetto più velocemente sul corpo del capitano. In realtà Flyrne, seppur maligno di aspetto, ha scoperto che esiste un modo per rimanere lucidi, ed è corso da Sygg per avvertirlo. Tuttavia, Flyrne non possiede una cura per il veleno, perciò Brigid è costretta a risalire in superficie per recuperare delle erbe che dovrebbero aiutare il merrow, ritrovandosi nei pressi di Kinsbaile. Prima che possa recuperare le erbe ed andarsene, Brigid viene scoperta da un gruppo di bambini, e presto viene circondata dalla milizia di Kinsbaile, arcieri come lei guidati dalla persona che l'ha addestrata: Paertagh Marphi.

Dopo che Brigid è diventata la prima kithkin della storia a rimuovere la sua naturale connessione con la Trama dei Pensieri, per gli abitanti di Kinsbaile la loro ormai ex eroina è diventata una fuorilegge, e lei e i suoi compagni sono ricercati in tutti i villaggi kithkin di Lorwyn. Marphi non vorrebbe essere costretto ad arrestarla, così Brigid propone un accordo: se la lascerà andare via ad aiutare Sygg, lei non tornerà mai più a Kinsbaile, rimarrà lontana dai kithkin e terrà lontani i suoi compagni. Marphi prova a convincerla invece ad abbandonare il merrow, a ritornare a Kinsbaile per difenderlo dalle stranezze che si stanno accumulando in questi giorni, e da tutte le possibili minacce da parte di chi non condivide l'appartenenza alla Trama dei Pensieri.

Alla fine, Brigid rinuncia con la morte nel cuore alla possibilità di essere riaccolta tra i suoi compatrioti, ma prima di andarsene avverte Marphi di tenersi lontana dal fiume, perché tra i merrow sta dilagando una epidemia misteriosa che li rende violenti, ed hanno intenzione di attaccare presto la superficie. Una volta somministrate le cure a Sygg, Brigid chiede a Flyrne di condurli fino alla Sorgente del Wanderwine, e una volta raggiunta la base di Monte Tanufel, il capitano riprende conoscenza, e viene informato della soluzione alla malignità trovata da Flyrne, la quale, tuttavia, funziona solo per i Modellamaree come loro due.
Sygg replica che troveranno il modo di farlo funzionare per tutti, ma solo una volta che parleranno con la Sorgente. A quel punto, ai tre non resta che arrampicarsi lungo la cascata che conduce in cima al Monte, così da arrivare finalmente a destinazione.
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Aurora, capitolo 18

Mentre Sygg e Brigid proseguono il loro viaggio in compagnia di Flyrne, l'elementale di roccia "comandato" dalla Talea di Colfenor schianta i suoi giganteschi pugni sul monastero e i suoi cancelli, radendo al suolo l'intero edificio. Con nonchalance, il monaco dalla fiamma blu attinge al potere della sua fiamma per far esplodere il nucleo dell'elementale, e rivela a Cenerina che quello non è il vero monastero, e che in questo modo ha effettivamente "superato i cancelli", anche se in maniera differente da come si aspettava. Il monaco indica quindi l'entrata del vero monastero, una caverna accessibile da un grande portone metallico dall'aspetto massiccio e resistente, sulla cui facciata è inciso un ignifero avvolto dalle fiamme che osserva una versione stilizzata della caverna stessa. Cenerina riconosce in quella struttura la fine del Sentiero, e seguendo il consiglio del monaco blu, chiede ad Endry di rimanere indietro, fuori dai cancelli assieme alla Talea e ai "caduti"; lei, invece, prosegue verso le porte che si aprono al suo arrivo.

Una volta che le porte si richiudono alle spalle di Cenerina, la caverna viene invasa da luce rossa che rivela la complessa struttura di questa vera e propria città scavata nella roccia, sul pavimento appare un sentiero dorato e le pareti si colorano di ombre stranamente distorte di numerosi igniferi. Dopo un incontro con una sorta di pipistrello nero dal becco lungo che la supera per poi svanire nel nulla, Cenerina attraversa un altro portone, e lì scopre a chi appartenessero le ombre che ha intravisto fino ad allora.

Il primo ignifero in cui Cenerina si imbatte appare inizialmente come una versione molto anziana di un qualunque membro della loro razza, ma quando la pellegrina si avvicina, scopre con orrore che la creatura sembra aver subito qualche incidente. Il suo torso e i suoi arti sono avvizziti, come se fossero stati bruciati dall'interno, le sue dita sono diventate artigli, e anche la sua testa non presenta la consueta corona di fiamme della loro razza, ma solo una brace. Con un gesto improvviso, lo strano ignifero cerca di afferrare Cenerina, ma la pellegrina si rende conto che le sue mani le passano attraverso, come se fosse una sorta di fantasma.

Man mano che la pellegrina va avanti, si imbatte in sempre più fantasmi, finché, svoltato un angolo, non si ritrova di fronte alla statua di una ignifera che brandisce una spada di fuoco e su cui sono incisi due simboli che Cenerina riconosce: il suo nome accompagnato dalla dicitura "avatar". Non appena Cenerina sale sul piedistallo dove è stata costruita la statua, la sua fiamma si espande, inglobando l'intera città in una esplosione di fuoco che sembra ridare vita e forza alle braci dei fantasmi, proprio mentre gli zoccoli dell'Elementale tornano a risuonare nelle orecchie di Cenerina. Confusa, la pellegrina interroga l'Elementale su cosa stia accadendo, su come può salvare un'intera città di fantasmi, e per quale motivo i rinvigoriti igniferi abbiano adesso il suo volto; per tutta risposta, la creatura le rivela che un cambiamento troppo precoce è ormai imminente, e che qualcuno dovrà farsi carico di proteggere una non meglio specificata Fiamma quando calerà l'oscurità.

In breve, quella che Cenerina considerava una caccia, è stato solo l'ennesimo inganno di cui è stata l'inconsapevole vittima, architettato dall'Elementale che fin dall'inizio ha voluto chiamarla verso di sé per farla arrivare esattamente qui, dove la voleva. Lei è l'ultima figlia del Monte Tanufel, l'unica che può portare il peso della verità. Nel frattempo, Sygg, Flyrne e Brigid arrivano al cospetto della Sorgente del Wanderwine. I due merrow hanno avvertito un cambiamento imminente nell'aria, una sorta di sensazione che Brigid non percepisce, ma ciononostante, si affrettano a spiegare alla Sorgente ciò che sta accadendo al loro popolo.
Con sorpresa di tutti i presenti, la Sorgente risponde con voce simile al suono di una cascata che sì, i merrow stanno cambiando a causa delle pietre Sorgente, e che anche essa stessa [9] sta cambiando, seppure troppo presto.

Dato che la Sorgente continua a non rispondere direttamente alle domande di Sygg, Brigid si fa avanti, strappa di mano il Pendente della Luna Crescente a Sygg, e domanda ancora una volta perché i merrow si stiano uccidendo tra di loro. Tuttavia, ancora una volta la Sorgente non spiega nulla, si limita a specificare che il cambiamento che sta arrivando è chiamato Grande Luminaria [10] e che presto, troppo presto, l'oscurità arriverà. Alla domanda di Brigid <<Quando arriverà questa Grande Luminaria?>>, la Sorgente risponde che nessuno può saperlo, ma che alcuni si sono già preparati da tempo.
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Aurora: capitolo 19

Dopo aver assistito alla visione di Rosheen, tanto Rhys quanto Maralen sono sconvolti mentalmente, e nel caso dell'elfa, anche fisicamente. Maralen sembra sul punto di vomitare, ma quando Rhys esprime il desiderio di allontanarsi per riflettere, lei lo lascia andare. L'ex daen corre quindi verso la vicina foresta, sfogando nell'esercizio fisico la sua sensazione di impotenza di fronte a ciò che Rosheen ha mostrato e che Colfenor aveva anticipato, ma mentre è immerso nelle sue riflessioni e pianifica di ripartire al più presto assieme a Maralen e alla Cricca Vendilion per cercare Cenerina e la Talea ed avvertirle di ciò che sta per accadere, Rhys viene colpito da una freccia. Subito, l'elfo si rimette in piedi e salta verso l'alto per schivare altri sei dardi, ma viene raggiunto da un rampicolto che si aggrappa a lui e lo avvolge in un macabro abbraccio, riportandolo a terra e sottomettendolo a suon di colpi sul viso.

Solo allora, dalla boscaglia, fuoriesce Gryffid. L'ex compagno di Rhys è furioso, ha uno sguardo che trasuda odio, e freme dalla voglia di mozzare la testa del traditore, ma prima che possa alzare un solo dito, Eidren interviene, ordinandogli di ritirarsi e aiutando Rhys ad alzarsi, invitandolo poi a camminare insieme a lui tra gli alberi. Durante la passeggiata, il Perfetto rivela a Rhys di essere rimasto affascinato dalle trappole che ha escogitato per rallentare l'avanzata del suo esercito, e che è solo grazie alla dedizione quasi fanatica di Gryffid che ora è riuscito a superarle e a circondare la valle di Rosheen.

In virtù di questa ammirazione e di queste capacità, Eidren offre a Rhys lo stesso patto che Nath e Gryffid avevano stipulato, spiegando una volta per tutte la sua filosofia [11], e invitandolo a servire la Nazione Benedetta celando dietro un glamer il suo vero aspetto. Parlando di glamer, inoltre, Eidren rivela un inquietante dettaglio sull'elfa che viaggia insieme a Rhys. Uno dei servitori di Eidren ha conosciuto Maralen durante i preparativi per le nozze tra il Perfetto e Peradala, e adesso che ha visto di persona la compagna di Rhys, ha affermato con certezza che quella non è Maralen, ma più che altro qualcuno che indossa un glamer che la fa apparire come lei.

Rhys ribatte affermando che aveva effettivamente percepito della magia quando aveva incontrato "Maralen", ma anche di essersi sincerato che la strana elfa non indossasse glamer di sorta [12]. In ogni caso, l'argomento viene presto liquidato, perché né "Maralen" né il resto della combriccola con cui Rhys ha viaggiato fino ad ora, sopravvivranno alla giornata. Prima che Rhys possa ribattere o accettare l'offerta di Eidren di tornare a servire la Nazione Benedetta, Brion appare all'improvviso, facendosi largo tra le cime degli alberi. Il gigante afferma di essere preoccupato per Rhys, e di averlo seguito fin qui per sincerarsi che stesse bene, ma nel momento in cui pronuncia queste parole, si accorge di trovarsi davanti agli elfi che lo avevano imprigionato assieme a suo fratello Kiel. Prima che Rhys possa fermarlo, Brion si lancia con furia cieca verso i suoi nemici, pronto a schiacciarli sotto i suoi massicci piedi.
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Aurora: capitolo 20alteredart

Quando Brion carica, alcuni dei rampicolti di Eidren si gettano contro di lui per difendere il loro signore, ma nessuno di loro riesce nello scopo, e ben presto il Perfetto ordina a tutti i rimanenti elfi di interrompere l'attacco e ritirarsi. Eidren pronuncia l'ordine dalla cima di un alto albero, la stessa cima dalla quale spicca un balzo per raggiungere direttamente la testa di Brion. Il gigante, dal canto suo, reagisce cercando di prendere Eidren con una mano, ma il Perfetto si muove agilmente, lasciandosi calare sul volto del gigante e gettando un oggetto nella sua bocca spalancata. Immediatamente, Brion comincia a soffocare, si porta le dita alla gola per cercare di ritrovare il respiro, ma l'oggetto di Eidren fa il suo dovere, e dopo un paio di minuti di agonia, il gigante crolla a terra, morto. Quando Eidren atterra con grazia, Rhys, che fino a quel momento era rimasto a riflettere su una strategia per salvare le vite dei suoi compagni senza per questo inimicarsi troppo gli elfi, si avventa contro Eidren, lo stringe tra le sue braccia e minaccia di ucciderlo se non ritirerà i suoi rampicolti.

Mentre il calmo Perfetto ordina nuovamente alla sua guardia d'onore di non intervenire, "Maralen" è pronta a mettere in atto un piano per ingannare Oona sfruttando la Cricca, ma si ritrova a dover convincere Endry ad obbedirle. Lo spiritello, infatti, non vorrebbe mettere in pericolo la creatura che adesso considera una sorta di amica, ma quando "Maralen" gli ricorda che Oona in persona gli ha ordinato di eseguire la sua volontà e che una volta concluso questo piano, lui e le sue sorelle saranno libere, Endry mette da parte ogni dubbio, e si prepara a mettere in atto gli ordini della sua signora. "Maralen" riesce a compiere solo pochi passi prima che la Regina degli Spiritelli si presenti nella forma di una scarica di dolore atroce e di una voce mentale che ordina alla strana elfa di restituirle il potere sui Vendilion.

Dal canto suo, la rivale di Oona non ha alcuna intenzione di cedere il controllo della Cricca, e nel momento in cui la Regina degli Spiritelli cerca di raggiungerla fisicamente estendendo le sue radici [13], un anello fatato spunta dal terreno, permettendole di isolare Oona, recuperare le forze e cominciare a correre verso Rhys, certa che ancora una volta, la vicinanza tra Oona, lei stessa e l'allievo di Colfenor, sarà sufficiente per innescare una reazione in grado di cacciare la Regina e liberare "Maralen" dal suo giogo una volta per tutte. Nel frattempo, Eidren si libera dalla presa di Rhys grazie alla propria forza di "rampicolto cosciente", atterrandolo e sbattendogli la testa contro il suolo. Mentre la vista di Rhys si offusca ed Eidren gli offre l'ultima chance di unirsi a lui per non essere giustiziato come traditore, "Maralen" raggiunge il campo di battaglia, e usando una qualche magia che Rhys, nelle sue condizioni, non riesce a vedere, elimina in un solo colpo una dozzina di rampicolti, e ordina ad Eidren di andarsene.

L'elfo rifiuta, ma in quel momento la sua avversaria percepisce la presenza di Oona allontanarsi dalla sua mente, ed esprime la sua gioia sbeffeggiando la Regina domandandole se si sia resa conto di essere arrivata troppo tardi o se semplicemente abbia paura di lei. Eidren osserva confuso lo spettacolo, ma "Maralen", concluso il suo momento di trionfo, lo liquida evocando un vento nero che lo spedisce in alto, verso il cielo, in maniera tale da permettere a Rhys di riprendersi. Proprio mentre l'ex daen chiude gli occhi, la voce della Talea invade la sua mente come aveva fatto Colfenor il giorno del Massacro della Valle Scodella, affermando di volerlo semplicemente salutare. La Talea si dice anche dispiaciuta di non aver avuto molto tempo per parlargli, e dopo essersi augurata di poterlo fare nella prossima vita, emette un grido terrificante, ricolmo di agonia ed angoscia.
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Aurora: capitolo 21

Uscendo dal monastero in cima al Monte Tanufel, Cenerina trova ad aspettarla la Talea, e comprende finalmente a cosa ella si riferisse quando le aveva detto che i loro destini fossero incrociati. Come a voler sottolineare l'importanza di quell'evento, nel cielo si addensa una fitta coltre di nubi apparentemente cariche di tempesta, dietro alle quali però brillano le luci della Luminaria. Per quanto la infastidisca essere utilizzata come strumento, Cenerina appare ormai rassegnata a compiere il suo destino, e assieme alla Talea raggiunge l'Elementale, proprio mentre le violacee nubi temporalesche cominciano ad essere solcate da saette bianche. Nel frattempo, Endry viene contattato da "Maralen", la quale gli ordina di agire per portare a termine il suo piano. Dal canto suo, lo spiritello non è del tutto sicuro, ma nel momento in cui "Maralen" gli mette fretta, si decide ad agire, riesce per la prima volta a scacciare l'"elfa" dalla propria mente e prepara i suoi "caduti" a svolgere il compito che "Maralen" gli ha affidato.

Ben presto [14], quando la Luminaria raggiunge il suo picco massimo, l'Elementale abbraccia Cenerina e la Talea con le sue grandi ali infuocate, chiudendole a cupola sopra di loro e intercambiando la propria energia sotto forma di fuoco. Cenerina diventa conduttrice del potere dell'Elementale e di alcune delle sue conoscenze, ma diviene anche consapevole delle sue debolezze. L'ignifera ha perfettamente chiaro in mente cosa sta per accadere, ma allo stesso tempo decide di compiere un gesto estremamente egoistico e in un certo senso crudele, un dispetto nei confronti dell'Elementale, e un moto di ribellione nei confronti del destino. Mentre Cenerina approfitta della posizione che ha guadagnato per assorbire tutto il potere dell'Elementale ed Endry e i suoi "caduti" raggiungono la Talea urlante per cercare di metterla in salvo ed impedirle di bruciare viva, Rhys riesce con gran fatica ad isolare il grido di angoscia ed agonia della Talea, mettendosi in ginocchio ed osservando l'inferno di fuoco scatenato da Cenerina e dall'erede di Colfenor in cima al Monte Tanufel.

Sentendosi perso e ritenendo di non avere più uno scopo ora che ha fallito come daen, come discepolo di Colfenor e come protettore dei suoi compagni, Rhys chiama a gran voce Eidren per dirgli di volere accettare la sua proposta. Nel momento in cui l'elfo Perfetto si cala dall'alto, Rhys si accorge che la Luminaria è cominciata, e che le nuvole oscure si stanno avvicinando sempre di più. Per un istante, un pensiero suicida attraversa la mente dell'elfo, ma quando si rende conto che Eidren gli sta effettivamente offrendo di proteggere la Nazione Benedetta, e non di dedicarsi a massacri e cacce di boggart e merrow innocenti, decide di lasciar perdere, e di mettere la propria vita in mano al Perfetto.

In quegli stessi momenti, "Maralen" si rivolge verso il cielo in tempesta, spalanca le braccia con un sorriso trionfante, e aspetta che il potere scatenato da Cenerina e dalla Talea la raggiunga. Tutto è andato secondo i suoi piani. Endry ha seguito la Talea fino alla fine del suo percorso, e nel momento giusto ha attaccato sul suo dorso dei piccoli funghi bianchi che devieranno un potere immenso verso di lei, sufficiente a sconfiggere la Regina degli Spiritelli, l'essere ancora vivente più antico che questo mondo abbia mai visto. Tutto attorno, ogni essere vivente genera un'ondata di potere magico che crea una seconda realtà, una diversa faccia di Lorwyn. Le due realtà collidono, si uniscono in un abbraccio, si fondono assieme, e per sessanta battiti cardiaci coesistono in parallelo, sovrapponendosi l'una all'altra.

Mentre la Grande Luminaria raggiunge il suo apice massimo, il potere che pervade la creatura dalle fattezze elfiche [15] si trasforma in conoscenze arcane [16]. Dopo altri trenta battiti cardiaci, quando i due mondi appaiono "congelati" nello spazio e nel tempo, "Maralen" percepisce il flusso di potere interrompersi, e mentre il mondo cambia e la Grande Luminaria completa la sua opera, l'avversaria di Oona comprende di essere stata ingannata da Endry, e lo avvisa di non farsi mai più vedere. Irritata dal tradimento del Vendilion, ma soddisfatta di aver ottenuto comunque un potere enorme che le permetterà senz'altro di acquisirne ancora, "Maralen" si gode lo spettacolo di luci della Grande Luminaria, soddisfatta di aver perlomeno ottenuto la libertà e la possibilità di sopravvivere al cambiamento.

Nel frattempo, ignara di tutti gli eventi riguardanti i suoi ex compagni di viaggio, Brigid chiede alla Sorgente del Wanderwine cosa stia accadendo al cielo, e ottiene come risposta che quella è la Grande Luminaria, l'evento che trasforma il soleggiato Lorwyn in un mondo di tenebra e che cancellerà il ricordo del Lorwyn che fu e di questa intera conversazione dalla mente di Brigid. Tuttavia, questa è una Grande Luminaria estremamente particolare, in quanto è in anticipo di diversi decenni, e questo non è assolutamente naturale o auspicabile. Brigid continua a non capire molto, ma cercando risposta in Sygg e Flyrne, scopre che i due merrow sono già cambiati, divenendo mostruosi come i Maligni e plausibilmente (basandosi sui sibili che le rivolgono) altrettanto feroci. Brigid chiede quindi altre spiegazioni alla Sorgente, e alla domanda <<Perché loro sono cambiati e io no?>>, essa risponde che è stato l'amuleto di Sygg, la Mezzaluna dell'Aurora [17] a proteggerla, in quanto esso serviva proprio al suo Erede (Sygg, appunto) di attraversare la Grande Luminaria insieme a tutte le sue memorie. Capendo di essersi cacciata nell'ennesimo guaio, Brigid osserva l'amuleto che poco prima aveva strappato dalle mani di Sygg, e si rende conto che quelli che fino a poco prima considerava alleati, potrebbero essere divenuti dei nemici.
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Intermezzo - Le origini di Nissa: Casa

Nelle stesse ore in cui l'elementale cavallo di fuoco, la Talea, Maralen, Cenerina e la Sorgente si preparano all'imminente arrivo della Grande Luminaria, un'altra persona si ritrova suo malgrado ad osservare gli ultimi respiri di Lorwyn. Si tratta di Nissa Veggente di Bosco Vasto, una giovane elfa Joraga che di recente ha scoperto di essere una planeswalker, e dopo un rocambolesco e traumatico viaggio nella Cieca Eternità causato da un contatto magico con Emrakul, lo Strazio Eterno, si è ritrovata nel bel mezzo della foresta di Foglia Dorata.

Fin da subito, Nissa si accorge che il mondo ha qualcosa di sbagliato, e che sotto la sua superficie si contorce una terrificante oscurità pronta a liberarsi, e sperando di riuscire a fermarla, comunica le sue paure ad un gruppo di elfi che incontra sul suo cammino. Ciò che Nissa non sa, ma che scoprirà poco dopo, è che la banda di Dwynen, Daen di Foglia Dorata, ha valori completamente diversi dai suoi, e non sta girando per la foresta senza scopo. La daen e i suoi commilitoni sono infatti impegnati in una caccia ad un gruppo di boggart, e quando Nissa si rende conto che i suoi nuovi compagni stanno attivamente compiendo un Massacro di Mal'occhi, cerca in ogni modo di fermarli, affermando che l'oscurità che sta arrivando alberga anche nei loro cuori. Irritata dall'atteggiamento al limite dell'eresia della giovane planeswalker, Dwynen decide di punirla per il suo tradimento, ma prima che possa alzare anche solo un dito, la Grande Luminaria comincia a trasformare il mondo.

Una parete di oscurità avanza verso Nissa e Dwynen [18], un evento così spaventoso da portare la Daen sull'orlo della disperazione, convincendola ad accusare Nissa di averlo provocato. Prima che Dwynen possa ferire l'altra elfa, però, l'onda nera tocca il suo corpo, indurendolo ed avvizzendolo per far assumere alla daen l'aspetto di una Salvaincanti di Foglia Secca. Nissa cerca di fuggire dall'oscurità, e mentre cerca di attingere al potere della propria scintilla per tornare su Zendikar, la sua mente viene invasa da una voce misteriosa ed incorporea che la invita a rimanere, promettendole di renderla potente abbastanza da poter salvare il suo mondo. Per qualche istante, Nissa esita, tentata da quella che probabilmente è la voce di Oona [19], ma rendendosi conto che rimanere su Lorwyn significherebbe perdere ogni legame con Zendikar, decide di rinunciare alle offerte della Regina, e fugge nella Cieca Eternità prima che la Grande Luminaria possa raggiungerla.
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Note:

1: Le parole della canzone nella mente di Maralen sono le seguenti:
"Io sono la radice. Tu non sei che un fiore.
Tua è la volontà, ma mio è il potere.
Io sono il tronco e l'eterno cespuglio,
la maestosità che nessun fiore fugace può mantenere a lungo.
Una grandezza ben oltre ciò che un bocciolo può contenere
Quando tutto muore e avvizzisce, Oona rimane."

2: La Ridotta Reale, dice Sygg, è una antica fortezza militare usata dai sovrani di Pinnacarta per rifugiarsi durante le guerre territoriali tra banchi, prima che il popolo dei merrow mappasse il fiume concedendo ad ogni banco un determinato territorio. Plausibilmente, queste guerre si sono svolte nei giorni della precedente Grande Aurora, quando gli antenati degli elfi moderni erano impegnati a combattere i leggendari boggart violenti e selvaggi. Non è segnalato da nessuna parte, ma considerando il comportamento dei merrow di Landa (pirati assetati di sangue, potere, conoscenza e ricchezze) e quello delle loro controparti lorwyniane (mercanti che hanno bisogno della pace per commerciare senza problemi) è abbastanza sensata.

3: Crescent of Morningtide in originale.

4: Ovviamente Kasella non conosce Cenerina, non sa che è entrata in connessione con il suo elementale a causa di Colfenor, ma sa che il giorno della spedizione di suo marito, un ignifero ha preso fuoco in maniera anomala.

5: Wind Devil in originale. Trattasi di elementali dell'aria che assumono la forma di veri e propri tornado in miniatura, divorando le fiamme degli igniferi fino a consumarle o esserne consumati.

6: Purtroppo Cenerina interrompe la Talea prima che possa fare chiarezza, ma ormai è abbastanza ovvio a cosa si stia riferendo.

7: Si tratta di un potere molto grande, anche se non può certo eguagliare quello dell'elementale cavallo di fuoco.

8: Come dicevo anche nei riassunti di Lorwyn, in questi libri il tempo è un po' confuso, ed è difficile definire quanto tempo passi tra una scena e l'altra. Per dire, io pensavo che la scalata di Cenerina fosse durata svariate ore, ma non certo interi giorni!

9: Tecnicamente la Sorgente non ha sesso né genere (e grazie: è praticamente acqua senziente), ma Sygg parla nella lingua comune condivisa dagli abitanti di Lorwyn (anziché nel linguaggio dei merrow che altrimenti Brigid non capirebbe), e per questo utilizza il pronome femminile.

10: Great Aurora, in originale. La Sorgente spiega che l'aurora/luminaria ("the aurora") è il momento in cui il sole tramonta, mentre la Grande Luminaria/Grande Aurora
("the Great Aurora") è il momento in cui tutto cambia, e l'oscurità trionfa.

11: Se ricordate, in una delle prime note dell'articolo su Lorwyn, vi dissi che mi suonava strano e contraddittorio il fatto che Nath e i suoi compagni della società segreta odiassero e disprezzassero chiunque non rispettasse i canoni di bellezza della Nazione Benedetta ma al tempo stesso permettessero a tali creature di continuare a servire Foglia Dorata. Eidren risolve la contraddizione spiegandoci che sì, effettivamente lui e quelli che la pensano come lui, credono che un elfo mal'occhio non possa macchiare l'alta società e sperare di fare carriera nella nobiltà, tuttavia ritengono anche che sia uno spreco uccidere una persona valorosa come un Rhys, un Nath o un Gryffid, elfi che hanno difeso egregiamente Foglia Dorata o che hanno dimostrato capacità eccezionali.
Così, Eidren e i suoi "reclutano" questi elfi mal'occhi costringendoli a vivere lontano dall'alta società, ma permettendo loro di continuare a servire la Nazione elfica come hanno sempre fatto. Il giorno della loro morte, infine, questi mal'occhi nascosti dietro un glamer, potranno godere di un funerale compreso di tutti gli onori che il loro rango militare imporrebbe.
In breve, Eidren e i suoi vedono Rhys e i suoi simili non più come elfi degni di tutti gli onori, ma utili strumenti da conservare e utilizzare a piacimento, lontano dalla corte.

12: Nell'ottavo capitolo di Lorwyn, Rhys passa il suo pugnale sulla mano di "Maralen", e vedendo il sangue scorrere e nessun glamer disfarsi sotto i suoi occhi, si convince che quello sia effettivamente il vero aspetto dell'elfa.

13: Le mie radici possono raggiungere qualunque luogo di Lorwyn", dice. Ve lo faccio notare perché in questo capitolo, ancora una volta, Oona viene rappresentata come un essere vegetale e strettamente connesso al piano di Lormoor. Arriverà il momento di fare un discorsetto presto o tardi, e questo è un elemento estremamente importante.

14: Molto, molto in fretta, tanto che Cenerina se ne sorprende, e la Talea le spiega che se non accadesse con questa incredibile velocità, un evento del genere rimarrebbe ben più impresso nei popoli di Lorwyn (o almeno, questo è quello che credeva Colfenor).

15: Ora, tecnicamente questa parte del capitolo presenta il punto di vista di Maralen, e fino ad ora non c'è stato nessun cambio di prospettiva che non fosse "preannunciato" dai classici asterischi che lasciano spazio tra due paragrafi. Tuttavia, per qualche ragione, in questo esatto punto, troviamo scritto che CENERINA e NON Maralen ottiene potere e conoscenze. Nel momento successivo in cui si specifica nuovamente il soggetto, però, si parla di nuovo di Maralen. Non sapremo mai la verità, ma plausibilmente è un errore di battitura che è sfuggito all'editing. Chissà, magari in origine (in una precedente versione della storia) era Cenerina a ricoprire il ruolo di Maralen. Ma regà, chi altro vi racconta questi dettagli? Solo io! Solo su Magic Historica, Innistrad, e Mtg Lore Weavers Ita! Che poi sò sempre io. Iscrivetevi!

16: Nell'ordine: tutti i segreti di Colfenor che egli aveva passato alla Talea (anche quelli che per qualche motivo la Talea stessa non aveva compreso); come creare fuoco dalla semplice aria; perché gli spiritelli nascono sempre in cricche da tre elementi; la curiosa correlazione tra elfi e boggart (non ci è dato di sapere quale sia questa correlazione); chi è la più antica entità attualmente vivente di Lormoor (Oona); tutte le profezie dei giganti; una guerra dimenticata tra silvantropi e kithkin (anche qui, non ci vengono forniti dettagli, ma in live speculeremo un sacco, ve lo prometto!); per quale motivo la Sorgente del Wanderwine abbia appositamente avvelenato i suoi figli con la Malignità pur di entrare troppo tempo prima del previsto in un mondo oscuro (e anche di questo, speculeremo in live tantissimo).

17: Dato che l'espansione si chiama "Morningtide", Crescent of the Morningtide lo traduco con Mezzaluna dell'Aurora. Great Aurora invece è diventato Grande Luminaria.

18: Abbiamo appena detto che la Grande Luminaria dura pochi battiti cardiaci, e di certo non si presenta come una parete di oscurità, ma come uno spettacolo di luci nel cielo che si copre di nubi oscure. Volendo trovare una giustificazione a quello che di fatto è solo uno dei tanti retcon di Origins, possiamo immaginare che Dwynen abbia un potere simile a quello di Nissa, una "visione ulteriore", una connessione con la terra che le permette di vedere la trasformazione provocata dalla Grande Luminaria. Insomma, la Grande Luminaria sarebbe effettivamente un'onda nera, proprio come quella che vede Rhys nella visione di Rosheen, ma la trasformazione sarebbe percepibile normalmente così come è stata descritta nel capitolo 21 di Aurora. Gli unici in grado di vedere la Grande Luminaria come un’ondata di oscurità sarebbero dunque persone particolarmente sensibili.

19: La voce non si presenta, ma come scopriremo in Vespro, Oona è particolarmente affamata di potere elementale, ed è in grado di "rubare" i poteri di alcuni abitanti di Lormoor. La magia di Nissa avrebbe permesso ad Oona di ottenere un potere che le sarebbe tornato estremamente utile, e che avrebbe probabilmente cambiato la storia che vi riassumerò nei prossimi tempi (e che trovate quasi completamente riassunta su Innistrad e su Mtg Lore Weavers Ita).
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Fonti:
Morningtide, di Scott McGough e Cory J. Hendon. Libro pubblicato nel gennaio del 2008 e inedito in Italia. Seguendo questo link di affiliazione Amazon (https://amzn.to/3nPzmuc) potrete acquistare il libro originale e al contempo finanziare questo progetto. Voi non avrete sovrapprezzi, ma io guadagnerò una piccola percentuale.

Le origini di Nissa: Casa, di Kimberly J. Kreines e Adam Lee. Racconto pubblicato nel luglio del 2015 sul sito wizards, nell'allora ancor giovane sezione "magic story".
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Per riassumere:
4.500 A.R.: su Dominaria ha luogo la Riparazione, e il cambiamento da essa portato, viene percepito in tutto il Multiverso attraverso delle anomalie aventi lo scopo di correggere gli errori del passato. Tutte le Fenditure Dimensionali minori di Dominaria si chiudono, i portali tra i mondi smettono di funzionare, e su Lormoor alcune entità si accorgono di poter cambiare uno status quo che dura ormai da tempo immemore.

4.520 A.R.: dopo aver percepito l'arrivo di una Grande Luminaria in anticipo di decenni, Oona, la Sorgente del Wanderbrine, il silvantropo Tasso Colfenor, e l'Elementale di fuoco che dimora in cima a Monte Tanufel, corrono ai ripari e mettono in moto i rispettivi piani. Oona cerca di uccidere Maralen, un'elfa della nazione di Canto del Mattino, ma qualcosa va storto, e l'elfa sopravvive rubando parte del suo potere. La Sorgente trasforma le Pietre Sorgente del Wanderbrine e diffonde tra i merrow una malignità che accentua il loro lato più crudele; l'elementale Cavallo di Fuoco sceglie Cenerina per proteggere il potere che concede la vita agli igniferi; e Colfenor genera un seme che dovrà ereditare il suo potere e millenni di conoscenze della loro specie.

Per far sì che il suo piano vada a buon fine, Colfenor manipola il destino di Rhys e Cenerina, intrecciando la loro sorte con quella dell'elementale cavallo di fuoco nel corso di un rituale. Inizialmente, i piani di Colfenor vanno esattamente come dovrebbero, ma l'amicizia nata tra Endry e la Talea, la decisione di Cenerina di rubare il potere dell'elementale di Monte Tanufel, e i piani di Maralen, impediscono al destino di compiersi come Colfenor aveva previsto, e l'arrivo della Grande Luminaria cambia ulteriormente le carte in tavola. In questo stesso periodo, nel giorno esatto della Grande Luminaria, Nissa Revane compie il suo primo viaggio interplanare e finisce su Lorwyn, per poi fuggire verso Zendikar per non rimanere imprigionata dalla Grande Luminaria.

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Nella quarta stagione 2019 / 2020:

Nella terza stagione 2018:

 Riassunto delle prime due stagioni 2016 e 2017: