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Home Strategia Italiano THS - Il mondo di Theros - Parte I
THS - Il mondo di Theros - Parte I Stampa E-mail
Venerdì 23 Agosto 2013

1. INTRODUZIONE

Il capriccio degli dei, l'eroe predestinato, la grande avventura, la natura incontaminata oltre le mura delle città, i mari infuriati, la nascita della civilizzazione, tempi e pire sacrificali, opliti e falangi, idre, gorgoni, minotauri, riti e rituali sacri e profani, grandi pensatori, despoti illuminati, festini tra i boschi, il potere della fede - Theros è un piano colmo di magia divina e pericoli mostruosi, dove gli eroi nascono e dove le leggende vengono create.

 

 

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Quando i mortali dormono e sognano su Theros, si dice che "visitino Nyx", la proverbiale terra della notte e casa degli dei. Pertanto, i sogni sono visti come doni per gli dei. Quando gli dei appaiono ai mortali, ognuno è "infuso" con Nyx stessa. Dove i lineamenti o la forma del dio sono nascosti dalle ombre, è invece visibile il cielo della notte, come se gli dei occupassero il mondo del giorno e quello della notte contemporaneamente.

2. GLI DEI

Gli dei stessi sono incantesimi viventi. Per questa ragione, tutti gli incantesimi sono visti come doni degli dei stessi - una forma unica di magia concessa dalle divinità.

Inoltre, quando altre creature, come le ninfe, manifestano la "infusione" con il cielo della notte che tutti gli dei hanno in comune, è considerato come una prova che queste siano serve degli dei, native di Nyx, e che stiano visitando il mondo mortale, illuminato dal sole, per il volere degli dei stessi.

HELIOD, DIO DEL SOLE

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Domini: Heliod rappresenta la legge, la giustizia, il castigo e i legami di parentela. Heliod presiede in materia di onore della famiglia, questioni legate a moralità e virtù, discorsi, matrimoni, atti di coraggio protettivo, pasti dell'alba e sacrificio di sè stessi. Il nome di Heliod fa spesso parte dei procedimenti legali, e i sacrifici in suo onore sono fatti quando un grande aiuto - o la giustiza più rigorosa - sono necessari.

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Oggetto Distintivo: Heliod utilizza Khrusor, la Lancia del Sole, un'arma benedetta con il suo potere che può essere scagliata giù dai cieli in qualunque punto di Theros. Alcune oscure leggende narrano che un tempo esisteva un'altra grande polis (nota: termine che indica una città-stato dell'antica Grecia), una città costiera chiamata Arixmethes, che Heliod punì utilizzando Khrusor, e gettandola in mare.

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Personalità: Heliod irradia orgoglio e sicurezza di sè stessi. La sua presenza riempie il cielo di luce, bloccando l'accesso mortale all'oscura e stellata vista di Nyx, e di persona ha la stessa magnifica aura di soggezione e splendore. È conviviale e socievole, riesce facilmente a farsi amici e a formare legami, e vede sè stesso come l'alleato di tutti. Ma altri sanno che la lealtà di Heliod è volubile: il più grande alleato che ha oggi Heliod potrebbe essere il bersaglio della sua collera domani.

Adorazione: Essendo Heliod il dio del sole, ovvero colui che porta letteralmente la luce del giorno nel mondo, praticamente tutti su Theros hanno una riconoscenza, anche se minima e informale, di lui. Alcune famiglie hanno l'usanza di strizzare un occhio in direzione della prima luce dell'alba - una forma di rispetto per l'occhio luminoso del dio. I fedeli adoratori di Heliod sono per la maggior parte umani e centauri di Laggona Band, che celebrano Heliod la prima mattina di cielo sereno di ogni mese. I tempi di Heliod spesso sono dotati di scale che portano a cortili sul tetto, cosa che permette l'adorazione del sole. La più grande festa dedicata a Heliod è il solstizio di estate, che è celebrato con tre giorni di feste cerimoniose, matrimoni e altri patti di fedeltà.

THASSA, DEA DEL MARE

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Domini: Thassa è la dea del mare, e presiede anche sulle creature marine e sui segreti dei fondali salmastri. Ma è anche la dea della conoscenza antica, dei mormorii, dei cambiamenti graduali, dell'introspezione, della vaste distanze, dei lunghi viaggi e delle ricerche ad ampia portata. Thassa potrebbe essere descritta anche come la dea degli schemi - come quelli delle onde, delle correnti, delle ondulazioni nell'acqua e del passaggio del tempo.

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Oggetto Distintivo: Thassa brandisce Dekella, una lancia a due punte. Il suo utilizzo le consente di controllare le onde e di creare i mulinelli nel mare. Una leggenda narra che un marinaio mortale riuscì una volta a rubare Dekella, e a utilizzarla per distruggere una flotta nemica: Thassa punì il mortale trasformando lui e la sua famiglia in anguille.

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Personalità: Thassa è la dea che ha meno probabilità di essere soddisfatta dal proprio status quo, ma anche la meno probabile che possa affrettarsi a cambiare. Thassa non si arrabbia facilmente, ma la sua collera è implacabile, una volta scatenata: la sua ira può crescere come un'onda inarrestabile, in grado di spazzare via interi villaggi con la sua furia, per poi placarsi lenta come la marea, inghiottendo in mare le prove della sua furia.

Adorazione: I tritoni e gli umani di Meletis costituiscono la maggioranza degli adoratori di Thassa, così come chiunque si avventuri in mare - che sia per esplorazione, commercio o guerra non c'è differenza. Nonostante i tritoni la esaltino sopra gli altri dei, Thassa non mostra favoritismi nei loro confronti, rimanendo impassibile in egual misura verso tutti i mortali. È adorata con l'offerta di pesci e sale da parte dei poveri, di perle e madreperla dai ricchi, e con preghiere sussurrate e contemplazione silenziosa da tutti.

EREBOS, DIO DEL MONDO SOTTERRANEO

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Origine: Quando il sole brillò per la prima volta su Heliod, il dio del sole, si creò anche la prima ombra. Quando Heliod la vide, ebbe paura di questa e la bandì, mandandola oltre le cosiddette "Rive Che Accerchiano il Mondo" - i cinque fiumi che formano un confine tra Theros e il Mondo Sotterraneo. Quell'ombra divenne Erebos, il dio della morte. Nel tempo, Erebos ha accettato il suo ruolo, sapendo che nonostante Heliod l'abbia bandito, sarebbe sempre stato dietro al dio del sole.

Domini: Erebos domina sulla morte e sul Mondo Sotterraneo, ma questi non sono gli unici compiti che ha. A causa delle sue origini, è anche il dio della disgrazia, della cattiva sorte, dell'accettazione fatta a malincuore, dell'invidia e dell'amarezza. E, visto e considerato che è il signore del Mondo Sotterraneo, dove l'oro è comune ma senza valore, è anche il dio della ricchezza. Nonostante si possa pensare che Erebos sia connesso a Nyx più saldamente rispetto che agli altri dei, in realtà non è così, dato che il suo reame è privo sia del sole che della notte.

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Oggetto Distintivo: Erebos brandisce Mastix, una frusta dalla lunghezza "impossibile" - lunga come un piccola ombra che si estende verso l'infinito. La frusta è utilizzata da Erebos per infliggere dolore, quando necessario, ma la sua funzione più comune è quella di intrappolare i morti riluttanti e ricondurli nel suo reame.

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Personalità: Erebos è un guardiano efficace e signore del Mondo Sotterraneo. È dotato di compassione, ma questa è limitata dal far sentire agli altri ciò che egli stesso prova, e l'accettazione del suo destino significa che i suoi vassalli, i morti, devono accettare il loro. Invidia il mondo di luce dei viventi, ma per lui è più un "sogno a occhi aperti" che un obiettivo. Sa che tutte le anime mortali un giorno lo raggiungeranno, e questa sensazione lo riempie di soddisfazione e sicurezza. La sofferenza degli altri dona a Erebos la serenità, ma non la gioia, perché l'alienazione e l'esilio degli altri lo portano a identificarsi con la sua personale situazione.

Adorazione: Il dio del Mondo Sotterraneo è adorato da tre distinti gruppi di esseri mortali: da quelli che esaltano la morte, da quelli che desiderano la ricchezza, e da quelli che pregano per l'accettazione dei loro destini. Il primo gruppo è il più piccolo ma anche il più pericoloso, e mira al confronto tra Heliod e la sua ombra. Il secondo gruppo è invece il più grande: dato che la morte lascia le ricchezze terrene dietro di sè, Erebos viene associato a esse, così come all'abbondanza di oro (per lui, senza valore) presente nel suo reame. L'ultimo gruppo è invece il più vicino al cuore di Erebo, dato che è costituito da quelli che sono stati scacciati e cercano serenità per il loro destino.

PURPHOROS, DIO DELLA FORGIA

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Domini: Purphoros è il dio della forgia, della terra senza riposo, e del fuoco. Domina la forza grezza e creatrice del calore e l'energia delle anime degli esseri senzienti. La sua energia emerge caotica, pronta ad essere imbrigliata e forgiata dal lavoro e dalla passione. Per questa ragione, Purphoros è anche il dio degli artigiani, dell'ossessione e del ciclo di creazione e distruzione.

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Oggetto Distintivo: Purphoros brandisce Akmon, un grosso martello la cui testa ricorda vagamente un'incudine. Un colpo di quest'arma può fondere la terra e, se colpisce il metallo, ogni scintilla diventa un nuovo incantesimo - e alcuni di questi possono addirittura prendere vita.

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Personalità: Sedere al cospetto di Purphoros significa essere ispirati. Forgia oggetti raffinati e ornati solo per gettarli nuovamente tra le fiamme e ricominciare nuovamente il lavoro. Nonostante sia ragionevole, non segue alcuna regola, se non quelle dettate dai suoi impulsi creativi e distruttivi: tutto ciò significa che Purphoros, ad esempio, può coprire un'intera area con la lava solo per creare spazio a qualcosa di nuovo. Il suo difetto principale è la frustazione, la sensazione di sentirsi limitato e forzato. Spinge da sempre oltre le barriere dell'immaginazione mortale, percependo che c'è ancora molto da esprimere - ciò può farlo precipitare nella disperazione, facendo scatenare sul mondo la sua cruda distruzione.

Adorazione: I seguaci di Purphoros, il dio della forgia, hanno portato il segreto del bronzo su Theros, permettendo così la creazione di oggetti e armamenti più forti di qualsiasi altro creato prima. E i più consacrati tra gli sciamani di Purphoros possiedeno inoltre piccole quantità di un nuovo metallo che viene direttamente dalla forge del dio: il ferro. Ma non sono solo i fabbri che lo adorano: gli artisti, in particolar modo satiri e umani, cercano il suo aiuto, raggiungendo gli altari posti sulle pendenze rocciose per respirare a pieni polmoni i vapori creativi. Ma anche i guerrieri gli rendono omaggio, accendendo falò, così come i vasai, che impreziosiscono i loro lavori con marchi rivolti a onorarlo.

NYLEA, DEA DELLA CACCIA

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Domini: Nylea è la dea della caccia, delle stagioni e della foresta. Grazie al proprio dominio sulla caccia, è anche associata alla predazione e alla fame, così come, grazie al dominio sulle stagioni, è considerata anche la dea della metamorfosi e della rinascita. Nylea riceve forza e pace dormendo all'interno delle crisalidi al centro del suo boschetto.

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Oggetto Distintivo: Nylea è la miglior arciere di Theros, e utilizza un arco corto chiamato Ephixis. La sua compagna, la ninfa Theophilia, evoca illusioni (generalmente lucciole o minuscoli bachi da seta) per consentirle di fare pratica di tiro. Nylea non ha scrupoli nel predare, ma è riluttante a cacciare per sport: ha personalmente ucciso, nella foresta di Nistos, dei bracconieri che non avevano chiesto la sua benedizione per cacciare gli animali.

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Personalità: Nylea è generalmente riflessiva e distaccata, ma con i suoi compagni è allegra e spensierata. Ha un lato ferale, animalesco, e si carica sulle spalle la responsabilità di mantenere la foresta un paradiso per gli animali, prevenendo la diffusione degli uomini nel proprio dominio, e lasciando senza redini il mondo naturale. Nylea si arrabbia facilmente ed è particolarmente vendicativa se qualcosa minaccia il suo reame. Le stagioni cambiano seguendo i suoi capricci, e ne ritarda il cambiamento se è arrabbiata. Si è alleata con Purphoros, e gli consente di scatenare il fuoco nella foresta solo quando è necessario alla pulizia o quando gli uomini stanno sconfinando troppo nella natura selvaggia. Nylea ha una tumultuosa relazione con Karemetra, il dio del focolare: questi è infuriato per la sua interferenza con le stagioni, mentre Nylea è disgustata dall'agricoltura, che vede come un'aberrazione dal naturale ciclo del mondo.

Adorazione: Nylea non ha templ costruiti in suo onore - li odia, così come le città in generale. Ninfe di ogni genere le pagano omaggio, così come gli umanoidi senzienti come satiri, centauri e molti dei cittadini di Setessa. I suoi luoghi sacri sono considerati gli alberi circodanti da una nube di farfalle: quando uno di questi alberi viene individuato, si narra che lei sia nelle vicinanze. I suoi seguaci umani sono reietti, eremiti o chiunque abbia deciso di vivere nella natura. Alcuni abitanti delle città si addentrano nelle foreste per onorarla - in particolar modo per pregare che le stagioni si susseguano regolarmente. Nylea odia inoltre i sacrifici ed è tendenzialmente difficile da accontentare: a seconda delle offerte che le vengono fatte, i suoi adoratori possono con la stessa facilità sia farla arrabbiare che ottenere la sua benedizione. Adora gli atti di bontà e la protezione delle creature, sia che queste siano selvagge o addomesticate.

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Commenti  

 
#8 Wendi 2014-04-26 10:49
Nice response in return of this difficulty with solid arguments and describing everything concerning that.



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#7 eddy 2013-09-04 12:38
Che [censurato]ta faro subito un mazzo blu tritonene
 
 
#6 mediterraneo82 2013-08-26 08:15
Se Ravnica è stato uno spettacolo dal punto di vista artistico, storia e gioco, Theros è veramente incredibile. Speriamo lo sia anche sul piano ludico (ma credo di si) :)
Non vedo l'ora di vedere le carte degli Dei e le terre base :D
 
 
#5 XxmadmaxX 2013-08-25 22:11
Citazione Francesco:
Queste art sono m e r a v i g l i o s e ...


non meravigliose.. D i P i ù
 
 
#4 goharoth 2013-08-24 00:23
Citazione fab:
Cmq il plurale di tempio è templi, non tempi. :-)


Semanticamente sono uguali: si può usare sia "tempi" che "templi". Nella linga italiana "classica" è più corretta la seconda, ma in quella "parlata" è più usata la prima. Personalmente mi piace più "templi" sia perché è più corretto da un punto di vista linguistico, sia perché ha maggiori affinità con il latino - e, data l'ambientazione , calzava a pennello - ma alla fine ho optato per la prima in quanto odiernamente più comune. ;-)
 
 
#3 fab 2013-08-23 22:32
Cmq il plurale di tempio è templi, non tempi. :-)
 
 
#2 BlackBonesBong 2013-08-23 20:16
Tritoni in T2 ? Vediamo se Thassa e i suoi adoratori riusciranno a supportare la mia ipotesi.
 
 
#1 Ravafra 2013-08-23 19:12
Queste art sono m e r a v i g l i o s e ...