È San Valentino e l'amore della vostra vita giace ancora dormiente al vostro fianco. Vi perdete nei suoi lineamenti distesi, nella bellezza che suscita in voi quelle emozioni fortissime al pari della prima volta che vi siete incontrati. Osservate il suo viso, le sue labbra, il suo corpo protetto da un caldo panno che presto, col giungere della primavera, riporrete in attesa di un altro inverno da passare insieme. Tutto questo vi entusiasma, vi carica, vi permette di affrontare ogni giorno le persone grige che abitano un mondo grigio, a cui l'amore è un fatto alieno, un segreto di cui voi due siete gli ultimi custodi. Il giorno di San Valentino - vuota usanza di una società volta al guadagno, per la quale il trasformare le relazione umane in fattori di profitto è fonte di un malato godimento - per voi assume un importanza quasi sacrale. Lo avete fatto diventare un punto fisso nell'arco dell'anno, vivendolo come un meraviglioso monito che l'amore esiste, e che è condivisione, conoscenza e rispetto l'uno dell'altro. Che è attrazione. Che è qualcosa di sublime, che non è fine a se stesso così come non possono essere le azioni dell'uomo, talmente elevato che si è costretti a condividerlo per poterne gustare anche solo un sorso.
"Oggi sarà una giornata fantastica", sono le prime parole che vi vengono in mente.
"Oggi sarà una giornata... fantastica?".
Non sai se la temperatura della stanza può cambiare così velocemente, ma di certo quelli che avverti sulla nuca è un senso di forte gelo, che veloce si propaga fino alle mani. Ti rendi conto che c'è un terzo nella stanza.
Ti rendi conto che lui è qui.
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L'orrido pouf non ha occhi, eppure ti guarda. Restate attoniti, paralizzati dal terrore. Non si contano, nella storia occidentale, i tentativi atti a liberarsi di tale abominio, del più puro concentrato di malizia e perversione nato dagli incubi collettivi delle civiltà che si sono susseguite nel corso dei millenni e di cui abbiamo memoria solo dei più giovani imperi. Accortisi che la personificazione di un male visibile e riconosciuto era necessaria per la sopravvivenza e la catarsi degli uomini, quello che a noi si presenta come un involucro di malvagio polistirene venne ostracizzato e visse al limitare della società, in cerca di un anello debole della catena, di una crepa nella fusoliera dell'aereo sempre più veloce che trasporta gli abitanti del mondo verso un destino incerto in cui intrufolarsi e muffire.
Il suono orgasmico e gutturale che sentiste non proveniva da una bocca, ma di certo le fila concentriche di denti neri e aguzzi ebbero un che di ipnotico sulla vostra mente ancora paralizzata da una dialettica travolgente e disperata tra le sensazioni di due attimi consecutivi, la cui sintesi era - e non poteva non essere - nei sussurri che vi si incisero nella mente:
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