RITORNO A DOMINARIA: EPISODIO 1
i
Sadage, chierico della Cabala, si fece strada nella stanza di preghiera di Stronghold. Il fumo delle torce e l'incenso dei turiboli formavano una nuvola al di sopra dei cultisti prostrati sul pavimento di pietra. Supplicavano di entrare nella sala, supplicavano il favore della Progenie dell'Oscurità all'interno.
Un gruppo di discepoli dagli abiti scuri si avvicinò dall'altro lato, facendosi strada intorno a coloro che supplicavano di incontrare Sadage. Riconobbe il capo, Needle, un agente della Cabala cui era stato affidato il compito di infiltrarsi a Nuova Argivia. Appena lo ebbero raggiunto, si gettarono in ginocchio. "Hai fatto ritorno", disse Sadage. "Spero sia per un motivo valido".
Per rispondere, Needle sfoderò una grande spada nera, tenendola in alto come offerta. "Ti porto un dono per la Progenie dell'Oscurità".
"Un dono?" Sadage si protese verso l'oggetto, ma si bloccò, solo un filo d'aria fra la punta delle dita dei guanti e il metallo. Un fumo nero avvolgeva la spada. "Cosa è?"
Needle guardò in alto verso di lui, gli occhi spalancati, le pupille nere dilatate con venerazione. "Una lama leggendaria, divoratrice di anime. Colui che la forgiò uccise un drago antico e ne assorbì la forza-"
Sadage disse "Basta." Non poteva permettere che la disciplina venisse dimenticata, non così vicino alla sala di culto e al suo splendente ospite. "Chi avrebbe ucciso un drago antico?"
Needle esitò. La discepola al suo fianco rispose "Si dice sia stato il Planeswalker Dakkon Bl-"
Sadage fece un gesto deciso. "E' stato Belzenlok! Belzenlok la forgiò. Belzenlok uccise il drago antico. Belzenlok"
Mormorando in coro, il gruppo di discepoli ripetè obbedientemente "E' stato Belzenlok, Signore delle Distese Desolate, Belzenlok, Sterminatore dei Draghi Antichi."
Needle aggiunse, "Questa è la sua spada. Belzenlok, Sovrano di Urborg, Signore dei Demoni. La restituisco a lui".
"Molto bene." Sadage prese la spada dalla mano di Needle. Il contatto gli fece bruciare la pelle nonostante i guanti. "Hai guadagnato la tua ricompensa."
Needle sorrise, tremando mentre si alzava in piedi. Tirò giù il cappuccio, scoprendo la sua gola. Sadage sollevò la mano e lanciò l'incantesimo. Lentamente, la pelle di Needle si staccò dal suo petto mentre l'incantesimo violetto le trafiggeva dolcemente il cuore.
Mentre Needle si contorceva esultando per la morte, gli altri discepoli la guardavano con gelosa soggezione. Sadage aprì le porte alla sala del culto, pronto a presentare la lama nera al suo maestro prescelto, pronto a raccogliere la sua ricompensa finale dal Signore dei Demoni.
ii.
Jhoira si sporse in avanti sul timone della sua nave da immersione e sospirò, "Eccola lì." Tirò una leva per fermare il loro movimento in avanti. Era stata una scelta artistica quella di modellare la nave sottomarina come un grosso pesce placcato in metallo, con pinne sia come timone che per la locomozione e due oblò a forma di bulbo posti a prua come occhi giganti, ma si muoveva dolcemente, come in un sogno, attraverso le ostiche correnti marine.
Fuori dagli oblò, pesci argentei guizzavano via attraverso l'acqua sabbiosa, confusi dai fasci di luce e dal bizzarro pesce metallico che si faceva strada attraverso la foresta di alghe. Hadi, il suo assistente artefice, afferrò il corrimano mentre la nave sobbalzava per la corrente. Si sporse in basso per guardare attraverso il secondo oblò. "Dove?" Era un uomo più anziano ed era arrivato all'Academia di Tolaria da Jamuraa. Il fatto che avesse accettato di aiutarla in questa selvaggia ricerca diceva molto sul suo senso dell'avventura.
Jhoira posizionò il timone con più attenzione e la indicò, con il dito che quasi toccava il vetro ricurvo. "E' lì, vedi?" A lei sembrava ovvio; la lunga spina dorsale semisepolta nella melma e le alghe erano troppo dritte per qualsiasi formazione naturale, almeno in questa baia. Del resto per lei, che conosceva quella forma così bene, era come salutare un vecchio amico.
"Hai una vista aguzza," disse Hadi, e tirò giù il tubo portavoce per lei. "Pensavo che ne sarebbe rimasto di più."
"Non dopo così tanto tempo." Jhoira prese il tubo portavoce e disse: "Ziva, sto dirigendo le mie luci verso il relitto. Riesci a vederlo?"
Il tubo condusse la sua voce attraverso l'acqua, trasformata in vibrazioni che il tritone di Vodal potesse comprendere. Al di fuori, Ziva nuotò oltre l'oblò, col fango nell'acqua che oscurava gli accesi viola e blu dell'armatura naturale sulle sue braccia e sui suoi fianchi. Ziva si fermò abbastanza a lungo da accennare un assenso verso l'oblò, poi con un colpetto della sua potente coda, sparì nell'oscurità.
Jhoira attendeva il verdetto, cercando di non sobbalzare per la tensione come Hadi. Quindi Ziva riapparve e nuotò più vicino al pesce di metallo finché non urtò contro lo scafo. La sua coda si curvò oltre l'oblò, e Jhoira la sentì armeggiare con l'estremità esterna del tubo portavoce. Poi la voce di Ziva arrivò nello scompartimento. "È sdraiato sul fondale, intrappolato da alghe e sabbia, ma non da rocce", riferì. "Non dovremmo avere problemi a riportarlo in superficie, se il prezzo rimane lo stesso."
Sì, proprio come speravo! Pensò Jhoira. Era difficile contenere la gioia, ma avevano ancora un sacco di duro lavoro davanti a loro. "Il prezzo è raddoppiato se potete riportarlo su entro due giorni", disse a Ziva. I tritoni avevano bisogno dei soldi, e Jhoira non aveva problemi a pagare per qualcosa che sarebbe stato il culmine di anni di lavoro e pianificazione accurati.
La risata di Ziva era come il gorgoglio dell'acqua. "Lo avrai in uno!"
Jhoira si appoggiò contro il cuoio logoro del sedile del pilota. L'inebriante combinazione di sollievo e rinnovato scopo le fece venir voglia di danzare. Più tardi, si ripromise. Una volta che si fosse trovata sulla riva accanto a lei, avrebbe potuto ballare. "Sapevo che potevamo riuscirci."
"Tu lo sapevi", le disse Hadi, suonando esultante. "Non sono sicuro che nessun altro lo credesse possibile!"
"Be', ci crederanno ora", disse Jhoira. Il resto dei tritoni si precipitò per unirsi a Ziva, fluendo in formazione intorno a lei come in attesa di ordini. "Tutti pronti?" Disse Jhoira nel tubo portavoce. "Ora solleviamo la
Cavalcavento."