Ciao ragazzi, dato che in questi giorni Ikoria entrerà su Arena volevo portarvi la mia esperienza nello standard attuale e commentare i companion in base a quanto, a mio parere, saranno competitivi nel formato dei prossimi mesi. Stamattina porto la prima parte e nel pomeriggio o domattina la seconda.
Parlerò SOLO dello standard, alcune di queste carte saranno usate in commander e in pioneer, ma non commenterò quegli utilizzi. Spero comprenderete, non ho l'esperienza necessaria in quei formati.
Inoltre parlerò sia delle carte in quanto companion, sia come sessantesima carta maindeck.
Partirei da un discorso generale. La meccanica mi piace? Non tanto, semplicemente perché sono carte che in alcuni archetipi saranno auto-include, in altri completamente inutili. Questo in tutti i formati del gioco. Questo vuol dire che avremo in futuro uno fra tre casi:
1- Alcuni di essi saliranno di valore esponenzialmente col passare del tempo
2- Dovranno essere ristampati in ogni master set e set di reprint possibile e immaginabile
3- Ogni tot espansioni dovranno buttare fuori un nuovo ciclo di companion
Da notare che il terzo scenario, il quale poco mi auspico perché snatura i formati, non esclude uno degli altri due.
Dunque non mi piacciono, una meccanica che influenzasse a tal punto l'intero gioco non si vedeva da...da quando? Non ricordo, forse la nascita dei planeswalker. Non parlo certo di quanto impatto avranno nel metagame, ovviamente i companion non avranno l'onnipresenza degli amati odiati viandanti, ma di quanto, nel deckbuilding e nelle partite in cui sono coinvolti, trasformino il formato in qualcos'altro.
Non mi piacciono, ma la prima regola di un buon Spike è Gestire il Meta, non lamentarsene. Impariamo dunque come sfruttare questi piccoli abomini a nostro vantaggio.
Cominciamo:
Gyruda, Doom of Depths: Parliamo subito della restrizione. Solo carte con costo di mana pari può non sembrare un vincolo troppo oppressivo. Alla fine in mazzi col blu un buon muccone per il lategame è sempre ben accetto. Tuttavia è facile rendersi presto conto che per sottostare a quel vincolo si perdono molte carte interessanti, troppe. Proprio il Dimir Control (eventuale, per ora è un tier 72) perderebbe Ashiok, mentre i mazzi control con blu e bianco perdono Teferi, Time Raveler.
Alcuni hanno suggerito che potrebbe avere ruolo in Reanimator, mazzo che per ora ha fatto ben pochi risultati per via della sua legnosità. Quale potrebbe essere il payoff? Dream Trawler oppure End-Raze Forerunners. Ma siamo sicuri di beccarli nelle prime quattro carte? Lo trovo legnoso.
Nelle 60 non credo abbia senso valutarlo, un coso grosso a sei mana con zero impatto sul board a parte le chiappe ed esposto a tutti i counter del mondo mi sembra davvero brutto.
Verdetto: non credo sarà giocato in standard.
Jegantha, the Wellspring: Quando l'ho visto la prima volta non l'ho capito. L'ho letto sei o sette volte ma ancora non riuscivo a giudicarlo. In effetti nel comune standard non è una carta fantastica, in ciascuno dei due colori ci sono carte molto forti che richiedono due mana dello stesso colore nel costo. Anche nelle 60 mi sembrava un po' una morchia, ma alla fine il suo ruolo l'ho capito: Niv Mizzet Reborn, mio caro collega di brawl, può davvero andarci a braccetto. Mettete 8 dork pentacolor , questo come companion, set del Drago Avatar e venti payoff bicolori. Non so se diventerà un mazzo effettivamente competitivo, è possibile dato che ciò che teme sono i counter e in questo momento sono poco giocati, ma se verrà giocato competitivamente sarà anche grazie a questa carta.
Verdetto: non prendetene più di una copia, ma se vi piacciono i mazzi pazzerelli questa carta potrebbe fare per voi. Non una all-star, ma il suo ruolo lo ha.
Keruga, the Macrosage: Non lo negherò, questo ippopotamone è il mio preferito. Ha una delle restrizioni più severe (dopo la dannata lontra, è ovvio), ma ciononostante mi è subito parsa come una carta che potesse avere un ruolo determinante in uno degli archetipi più forti del formato: Jeskai Fires. A parte gli eventuali Aether Gust maindeck e le versioni con Fae of Wishes quel mazzo non ha nessuna carta sotto i tre mana. Non solo, ma l'effetto di questa calcola Fires of Invention, quindi almeno una carta ce la farà pescare praticamente sempre. La metterei nelle 60? No, non credo. L'effetto è poco utile, al suo posto preferisco un Cavalier of Gales piuttosto. Sarà un auto-include nella sideboard però, di questo sono certo. Ci saranno volte in cui in g2 vorrò carte con cmc <3, dunque è possibile che in seguito alla sidata resti a dormire, ma aspettatevi di incontrarlo spesso.
Per lo stesso motivo consiglio, se giocate fires, il set di Aether Gust di side. Se ne volete uno tanto vale metterne quattro.
Verdetto: sarà giocata in un tier 1 del formato. Penso che in standard sia il massimo a cui gli amici pelosi possano aspirare.
Kaheera, the Orphanguard: Non voglio sprecare troppe parole per questa carta. E' bella nei mazzi tribali, proprio bella. Da qui a dire che è forte ne passa di acqua sotto i ponti, semplicemente perché i mazzi tribali non sono proprio tier. Ma in quei mazzi sarà giocata? Sì. Nelle 60 ha poco senso se non la gioco anche come companion.
Verdetto: è una carta che verrà giocata, ma assolutamente non in maniera competitiva. A meno che un tribale Gatti non mi sorprenda.
Lutri, the Spellchaser: strasimpatico da leggere, orribile come companion. Tremendamente esoso nella richiesta, posso dire che è il peggior companion in quanto tale nel formato. Ciononostante non va gettato via. E' una carta molto interessante se giocata maindeck, con flash che ha supporto in Ikoria e la possibilità di copiare una spell che è stupenda. Pensate alle implicazioni con Espansione//Esplosione, basta la metà del mana per vincere. Naru Meha faceva schifo in standard, ma questa è la seconda possibilità di un effetto del genere. Credo che stavolta abbiano fatto centro.
Verdetto: troverà gioco nelle 60 di molti mazzi, anche solo copiare Spirale di Crescita dà un vantaggio immenso. Volete usarla come companion? Andate a giocare vintage.