Non so voi ragazzi, ma io lo vedo come un fallimento dell'approdo di MtG sul digitale; voglio dire, Magic Duels era stato presentato per porre fine alle deludenti serie dei videogiochi di Magic (2013,14,15), creando così un prodotto con la formula del F2P che potesse mantenersi nel tempo.
Analizziamo le versioni digitali di MtG:
Duels: Ha fallito, perchè se avesse avuto anche solo la metà dei giocatori di Heartstone non avrebbero smesso di supportarlo. Io ci ho fatto qualche partita quando è uscito e l'ho trovato terribilmente lento. Ho disattivato le animazioni ma restava lento. Ho provato a giocare una spell in EoT e non era possibile giocare in EoT. Giocare spell in risposta è odioso dovendo cliccare sulla clessidra.
MTGO: Questa è la versione parallela al cartaceo, dove per giocare devi spendere tanto quanto. Di sicuro è più veloce di Duels, ma è estremamente complesso da giocare, devi cliccare "Ok" per ogni singolo trigger a meno che non imposti "sempre ok fino ad un certo punto" mi pare, ma di certo non è niente di immediato. Graficamente? Orribile. Sembra di essere negli anni 2000. Un nuovo giocatore non lo inizierebbe mai.
La mia considerazione è che Heartstone ha avuto successo perchè è stato fatto realmente bene, ed è stato possibile realizzarlo così in quanto è pensato direttamente per il digitale; come lui ce ne sono altri, ma ho citato il più famoso.
Magic è un gioco cartaceo che viene trasportato sul digitale, e facendo ciò, si complicano le cose. Il problema di fondo è dover inserire le giocate in risposta. Abbiamo due modi: o chiedi di cliccare OK ad ogni singolo trigger (che noia), o clicchi sulla clessidra (il gioco andrà lentamente per dare il tempo di cliccare, che noia).
Gli altri giochi invece sono semplici, immediati, e piacciono di più a chi vuole giocare digitale.
Alla luce di ciò, che senso ha portare un nuovo prodotto? Cosa possono migliorare? A me sembra un altra generazione del videogioco destinata a fallire, il che mi scoraggia anche a giocarci, perchè non ci spendo una lira considerando che poi morirà come i suoi predecessori.