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Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Discussioni aperte su tutto quello che riguarda Magic e che non può stare in altre sezioni.

Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda Magnamon88 » 22 lug '13, 20:46

Da vario tempo mi sorge una domanda spontanea. Io vado ai tornei, e ovviamente tutti giocano "competitivi", ossia usano quei al massimo 10 mazzi diversi, che hanno la carta "Tizio", la carta "Caio", la carta "Sempronio, eccetera eccetera. Ma però, fuori dai tornei, quanto conta essere giocatori "competitivi"? Davvero giocare un mazzo o un formato 4fun è così brutto? Io putroppo sono in locazione geografica tale da non potermi permettere di andare a un negozio ogni giorno, e neppure ogni settimana per un torneo. E non ho il gruppo di amici nerd con cui giocare. Ma se io volessi così un giorno provare un formato, se vado in un negozio così a caso, è possibile che mi guarderebbero male come se avessi appena detto "mani in alto, questa è una rapina?".

Cioè, Magic è un gioco. E come gioco, l'obiettivo principale è divertirsi. Ma allora perché tutti fanno i fighi con "ho un mazzo che spaccherà tutti", "nel mio mazzo ho questo, questo e quello che mi sono costati millanta euro solo questi", "il mio mazzo è una variante di quello che ha vinto il Gran Prix di quel paese là". Cioè fatemi capire, essere competitivi significherebbe:
- avere un ego assurdo;
- avere una montagna di euro;
- avere occhio per i mazzi "che vanno".
Ora, qualcuno potrà dire che a un torneo ci vai per vincere delle bustine, e quindi devi avere un mazzo che dovrebbe vincere. Ma ora, considerando che in un torneo Costruito solitamente si paga €3, e un Limited €15, viene che ogni volta, ammettendo di essere un perdente cronico, di andare ogni volta a -€3. Ora considerando solo il Costruito, in quanto in Limited comunque hai sempre 3 bustine di carte in più ogni volta, perché dovrei spendere €200 per un mazzo che non mi piace giocare ma mi fa vincere i tornei piuttosto che €20 per un mazzo per me divertentissimo anche se ogni volta arrivo ultimo? Perché dovrei farmi un Jund, il quale solo con i 4x del Tarmogoyf e Dark Confidant devo spendere qualcosa come €800, mentre con quella stessa cifra ci faccio la collezione autunno-inverno-primavera-estate di tutta la varietà delle meccaniche di Magic?
Ma soprattutto dove è finito lo spirito del "l'importante è partecipare, non vincere"? Perché devo vedere giocatori sconsolati che dicono "uffa, non ho vinto il torneo per questo e per quello", invece di dire "ho giocato, ho perso ma mi sono divertito?".

Cosa ha fatto di male in non-competitivo per essere messo così in ombra rispetto al competitivo? Perché i giocatori giocano Standart, Modern, Legacy, e vedi in ombra Commander, Pauper, Orda ed altri? Perché se vado con un mazzo non competitivo viene bollato come "brutto" perché "non ha quella carta, non ha quella tematica, non ha quella combo"? Ma allora conviene davvero essere "competitivi"? Conviene sacrificare la varietà e il divertimento dei mazzi pur di vincere? Conviene specializzarsi in un mazzo e lasciar perdere gli altri piuttosto che averne una varietà? Conviene diventare un giocatore che gioca solo Standart/Modern/Legacy/Vintage/Vattelapesca piuttosto che provarne una varietà? Secondo meno. Preferisco giocare con un mazzo che può essere lento, assurdo, con delle tematiche che non centrano l'una con l'altra, con creature deboli, con carte ingiocabili, ma che mi diverte, che mi piace, che possa dire con orgoglio "Questo mazzo l'ho fatto io e non l'ho copiato da nessuna parte", piuttosto che dover spendere una montagna di soldi per un mazzo che magari funziona solo per due anni. Che poi anche qui: perché dovrei cambiare il mio mazzo solo perché arriva una carta che da sola lo annulla? Perché dovrei spendere centinaia di euro per un mazzo per poi trovarmi in uno spoiler una carta che lo rende da "competitivo con buone probabilità di vincere" a "mazzo che non vincerà un torneo"?

E voi, che ne pensate?
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda Vexac » 22 lug '13, 21:14

Penso che sei solo spaventato da quelli con le carte più forti :*

Sinceramente, conosco molta gente che gioca competitivo stando attenta a non spendere mai troppo (io in primis) e non ho mai visto nè conosciuto qualcuno che si permette di dare giudizi negativi di un giocatore o di un mazzo solo perchè non compra i tarmogoyf per farsi lo zoo forte o usa i blood scrivener al posto di bob.
Nessuno ti dà contro per questo, penso che la maggior parte dei giocatori ti direbbero "fai queste modifiche perchè sono migliori" non "non usi tarmo, sei feccia"...
Cioè io mi allontanerei dal tuo ambiente di gioco se vieni trattato così... :_o

E poi, chi l'ha detto che non si gioca commander? Qui, ogni volta che entro in negozio c'è sempre gente che testa Standard e Modern, ma tutti hanno il loro EDHino a portata di mano...

Ti rispondo anche al conflitto non-competitivo vs competitivo:
E' molto semplice, un mazzo tier 1 è considerato più competitivo, ovvero migliore, di un mazzo tier 1.5 o tier 2.
Questo è per definizione, non c'è molto scampo... Se pretendi di battere un UWR flash con il tuo Martyr Proclamation (tier 1 contro Tier 1.5), puoi amche vincere, ma il suo mazzo è più forte, e non di certo perchè gioca gli snapcaster e le fetch costose. E questo ti deve andare bene :D
Poi ognuno deve comunque giocare il mazzo che più lo diverte e con cui si trova meglio, perchè è quello con cui farà miglior risultato, e nessuno ti sfotterà solo perchè ti piace l'elfo aggro e gli elfi sono omosessuali XD

Mi raccomando gioca solo per divertirti, i mazzi si potenziano col tempo :)
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda pochy » 22 lug '13, 21:27

io penso che giocare sia bello, ma vincere sia parte integrante del divertimento. Se una persona si diverte a perdere, beh felice per lui.
Se si gioca per vincere, logicamente si farà in modo di giocare le carte più forti per determinate strategie e determinati formati, e tendenzialmente saranno costose purtroppo.
Capisco bene che crearsi da soli il mazzo interamente sia soddisfacente, ma c'è gente che di professione gioca a questo gioco, ed è difficile pensare di poter stargli dietro più di tanto nella progettazione di un deck, per lo meno da soli. Questo spiega perchè ai tornei i mazzi sono molto netdeckati, chi più chi meno.
Poi il ragionamento che hai esposto sui premi dei tornei è un po' errato, poichè quelli sono i premi da fumetteria. Nei tornei grossi (che di fatto rappresentano la vera componente di competitive), si può vincere bene. Soprattutto se il tornei sono di formati eternal. Se si è abili e un po' fortunati, andando in finale in un paio di tornei grossi, si finisce per ottenere buone carte per ampliare la propria collezione/raccolta di staples (o da vendere per comprarsi quello che serve).

poi per l'appunto, i formati non competitive esistono, non vedo dove sia il problema. E se vuoi giocare il tuo mazzo fallo, non credo che nessuno te lo vieti. Probabilmente incontrerai qualcuno che vedendo un mazzo non competitive avrà un comportamento nei tuoi confronti un po' da snob, ma teste calde ci sono ovunque.
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda Legolax » 22 lug '13, 21:29

Sbaglio o hai avuto qualche brutta avventura con i giocatori-scoria di Magic?

Cioè, hai fatto alcune affermazioni del tipo:

Ma se io volessi così un giorno provare un formato, se vado in un negozio così a caso, è possibile che mi guarderebbero male come se avessi appena detto "mani in alto, questa è una rapina?"


Sinceramente non penso che la gente ti guardi male o ti giudichi se vai a un torneo. E se lo fanno, beh, son degli snob da evitare.

Ma soprattutto dove è finito lo spirito del "l'importante è partecipare, non vincere"? Perché devo vedere giocatori sconsolati che dicono "uffa, non ho vinto il torneo per questo e per quello", invece di dire "ho giocato, ho perso ma mi sono divertito?".


Lo spirito del "l'importante è partecipare, non vincere", secondo me, è una stupidata assurda (tristemente). E questo spirito manca dappertutto, non solo in Magic. Quando in ballo ci son, diciamo 4 Tarmo, o 1 biglietto aereo per un World Championship, o simili, l'essere umano tende a identificare la vittoria con la felicità (e questo potrebbe benissimo essere il fondamento della competizione). Di conseguenza, per questo le persone si lamentano delle proprie sconfitte, sia per trovare conforto in chi li ascolta, sia per dare una spiegazione "logica" alla loro sconfitta.

Ovviamente non tutti son così, eh, c'è anche chi dice "ho giocato, ho perso, ma mi son divertito", ma questi tendono a dirlo quando la posta in gioco non è alta, toh.


Riguardo a sentirsi competitivi, io oserei dire che un giocatore competitivo ha le seguenti caratteristiche:
-Sa giocare il mazzo che ha;
-E' in grado di portare il mazzo che ha in Top8 a tornei medio-grandi (siano essi GPT, FNM, eccetera. Basta che abbiano 50+ persone).

La cosa dell'ego e la montagna di euro che hai elencato li proverei a catalogare nella tua ipotetica "brutta avventura" a cui mi hai fatto pensare.


Riguardo i Tornei, oserei dire che tutti ci vanno di solito per vincere, e per fare ciò hanno due opzioni:
-Tentare di portare il mazzo "del momento", il "più forte in circolazione";
-Portare il mazzo che sanno giocare, Tier1 o Tier1.5.

E in questo caso, oserei dire che le possibilità di vincere ce le abbiano la seconda categoria. Per giocare a Magic, oltre ad avere un po' di fortuna, ci vuole pure abilità, da ricordare sempre.


Riguardo i formati "non-competitivi", oserei dire che son messi in ombra perché son meno importanti economicamente per la Wizards dei T2, Modern, Legacy e Vintage.
Forse se la Wizards provasse di più a fare tornei per questi, si avrebbero i formati sullo stesso livello di importanza, chessò.


Poi, un'altra cosa sempre riguardo ai mazzi non-budget che hai elencato:

Perché dovrei farmi un Jund, il quale solo con i 4x del Tarmogoyf e Dark Confidant devo spendere qualcosa come €800, mentre con quella stessa cifra ci faccio la collezione autunno-inverno-primavera-estate di tutta la varietà delle meccaniche di Magic?


Beh, ti faccio il mio esempio. Io ho Jund, l'ho iniziato a costruire tipo due anni fa, perché da giovane me ne ero innamorato quando stava in T2 e in Esteso. Appena ho capito come funzionava il gioco competitivo, e dopo aver giocato svariati mazzi più o meno competitivi, ho visto il Jund come il mio obiettivo finale di Magic.
E appena è uscito il Modern, mi son messo subito all'opera nel raccimolare carte. Inutile dire che ho versato sangue nel fare scambi e compravendite, fino a che non ho costruito l'intero mazzo, e ci ho messo un annetto secco.
Nel raccimolare carte (Tarmo e Confidant li ho lasciati per ultimi), ho imparato a giocare il mazzo con le carte Budget (Quirion Dryad e Putrid Leech al posto di Confidant e Tarmo, ad esempio), e nel mentre le sostituivo piano piano.
Facendo ciò, ho imparato a giocare il mazzo, e adesso mi ritengo abbastanza competitivo con il suddetto mazzo.

Ultima frase che mi ha fatto riflettere:

Preferisco giocare con un mazzo che può essere lento, assurdo, con delle tematiche che non centrano l'una con l'altra, con creature deboli, con carte ingiocabili, ma che mi diverte, che mi piace, che possa dire con orgoglio "Questo mazzo l'ho fatto io e non l'ho copiato da nessuna parte", piuttosto che dover spendere una montagna di soldi per un mazzo che magari funziona solo per due anni. Che poi anche qui: perché dovrei cambiare il mio mazzo solo perché arriva una carta che da sola lo annulla? Perché dovrei spendere centinaia di euro per un mazzo per poi trovarmi in uno spoiler una carta che lo rende da "competitivo con buone probabilità di vincere" a "mazzo che non vincerà un torneo"?


Anche qui, sempre la questione del Net-Decking. Insomma, oramai gli archetipi sono stati definiti (i più comuni). Quindi non è che se uno gioca Burn, ha copiato direttamente la lista da Internet. Magari ha preso carte che gli sembravano forti, le ha messe insieme, e poi ha continuato a modificare seguendo i consigli di terzi, o tramite test propri.
E poi che male c'è a copiare un mazzo, se alla fine è bello giocarlo?

Poi noto con piacere la critica allo Standard, ma quel formato è fatto così. Ruota. Se non vuoi spendere soldi per giocare mazzi che poi dovrai buttare nel pattume, gioca Modern o Legacy.

Ultima cosa sempre riguardo questo periodo, ogni carta ha il suo "hate", quindi non c'è da preoccuparsi più di tanto di carte che rendano i mazzi ingiocabili.
Un esempio, il Legacy: con la stampa di RiP e DRS molti han detto "oh Reanimator non è più giocabile, neppure Dredge". Molti di questi erano appunto giocatori di questi mazzi e hanno abbandonato i rispettivi archetipi. Ma c'è sempre chi gioca questi mazzi, riuscendo ad "attraversare" la Hate (Rimbalzini, Removal, eccetera).

Ah, un Post Scriptum riguardo il fatto di non divertirsi giocando: non è vero secondo me. Ti faccio un esempio pratico, esperienza mia personale:
In T2, ai tempi di ZEN-NPH, ho giocato Vampiri R/B, ma mi mancavano carte come Lavaclaw Reaches e, non potendomele permettere, ho usato Akoum Refuge come sostituto. In 2 mesi di gioco ho fatto un totale di 15 vittorie e 3 sconfitte ai tornei a cui son andato, vincendo contro Eldrazi Green, Caw-Blade, Tempered Steel e altri mazzi competitivi di quel tempo. Ovviamente il Vampiri mi piaceva come mazzo, ed è stato un gran peccato vederlo ruotare fuori.
Comunque, tutto questo per dire che i Vampiri in quell'epoca erano T1.5 o T2, surclassati da mazzi più forti e più costosi. Ora, non per fare lo sborone, ma vincere contro Eldrazi Green che gioca muri su muri e Obstinate Baloth (un palo per il mazzo a suo tempo), non è solo questione di fortuna, ecco.


Alla fin fine, quel che penso riguardo la tua domanda iniziale, ovvero Conta davvero essere giocatori "competitivi"?, mi azzarderei a rispondere con un banale "dipende".
Se uno vuole giocare per divertirsi, e restare allo stesso livello di abilità giocando solo contro giocatori abituali già conosciuti, essere competitivi non conta.
Se uno vuole giocare ma superare il proprio livello e i propri limiti di giocatore, allora in questo caso conta essere competitivi, in quanto l'abilità del giocatore aumenta giocando con gente sempre diversa, con abilità diversa.

Spero di essere stato esauriente nella risposta, e chiaro!
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda AraelWindwings » 22 lug '13, 22:05

Non ho letto tutte le reply ma...

Magic è una passione, un gioco, e tale deve restare.

Competitivo giocano si e no quei 5 mazzi copia-incollati da 300 euro in su, lascio queste spese folli ad altri, nel mentre mi diverto a giocar con 5-6 amici ai miei mazzi Fun spendendo quei 5 euro al mese comprando rare da 10-50 cents che tutti ignorano perché non si giocano nei mazzi che arrivano in top 10.

Creando mazzi con una storia, più che prendo di tutto basta che funzioni per vincere il più possibile.

Un consiglio ai competitivi incalliti... compratevi due Intro-pack e giocateci con gli amici... vedrete un nuovo mondo.
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda OstilicO » 22 lug '13, 23:41

AraelWindwings ha scritto:Magic è una passione, un gioco, e tale deve restare.

Competitivo giocano si e no quei 5 mazzi copia-incollati da 300 euro in su, lascio queste spese folli ad altri, nel mentre mi diverto a giocar con 5-6 amici ai miei mazzi Fun spendendo quei 5 euro al mese comprando rare da 10-50 cents che tutti ignorano perché non si giocano nei mazzi che arrivano in top 10.

Creando mazzi con una storia, più che prendo di tutto basta che funzioni per vincere il più possibile.

Un consiglio ai competitivi incalliti... compratevi due Intro-pack e giocateci con gli amici... vedrete un nuovo mondo.


Io onestamente questi ragionamenti proprio non li capisco e non riesco a dargli una dimensione diversa che il fatto che vengano detti da "wannabe" (ti giuro, senza offesa).

Premetto che io non competo a nessun livello. ma i giocatori che fanno/vincono tornei vi vengono a cercare di notte e vi fanno il solletico ai piedi? se a te piace giocare for fun puoi giocarci e divertirti anche senza sparare sentenze su altri.
Non so se sarà un caso ma a me pare che questi discorsi abbiano sempre una sola direzione; giocatori for fun che presentano al mondo quanto sia obbrobrioso e svilente giocare competitivo, non ho mai sentito un pro dire lo stesso dei giocatori 4fun.

Se a me piace giocare a calcio e mi diverto con gli amici poi magari mi piace anche vedere Messi giocare la finale di Champions League, e non sto lì a dire per 90 minuti che quei 22 dovrebbero provare la miniera... perchè di fatto essendo uno spettatore contribuisco a mettere le basi per far sì che loro siano fantamilionari.

Non dimenticate che il gioco competitivo crea un indotto pazzesco e ogni giocatore appassionato di magic a qualsiasi livello devrebbe ringraziare che ci sia.
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Re: R: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda kuro » 22 lug '13, 23:50

Giocare competitivo è una cosa dettata anche dalla competitività, appunto, di un individuo. Personalmente, per quanto abbia collezionato più amarezza che successo, partecipare ad un evento con moltissime persone è davvero stimolante e mi arricchisce come player e come persona. Poi, come in ogni cosa, c'è chi si atteggia da dio in terra e va lasciato perdere. Ma se il quesito è "perché giocare competitivo" la risposta è un mix di passione, dedizione, volontà di migliorare, ambizione, bisogno di sfide e appagamento
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda Orim 83 » 23 lug '13, 0:59

Uuuuuuu, ma che post davvero interessante e ricco di spunti!! Complimenti a Magnamon88 che ci da occasione di filosofeggiare tra di noi su questi temi.
Inizio rispondendo abbastanza semplicemente (forse anche banalizzando) alla domanda da titolo: conta davvero essere giocatori "competitivi"? Per me no :)
Per prima cosa conta nel giocare in generale, in qualsiasi gioco, divertirsi. Un gioco è un passatempo, un modo per svagarsi dal tram tram quotidiano, per stare assieme agli amici e magari conoscerne nuovi che condividono con noi il divertimento. Lo si sceglie per occupare il proprio tempo in qualcosa che piaccia, anche per rilassarsi magari al termine di una giornata o di una settimana lavorativa stressante, o per godersi un break dopo un mese di studi universitari che ci ha costretti in ritiro/clausura in casa, eccetera eccetera.. Per questi motivi un giocatore prima di essere un giocatore competitivo è sperabile che sia un giocatore che si diverte :D Su questo penso che possiamo essere tutti d'accordo. Ma addentriamoci ora nella questione

pochy ha scritto:io penso che giocare sia bello, ma vincere sia parte integrante del divertimento.


Questo è una precisazione interessante: in ogni giocatore c'è la tendenza ad inseguire la vittoria. Anche quelli che si divertono per il solo fatto di partecipare al gioco il fatto di vincere un match penso li renda in cuor loro molto felici.. Lo si vede anche nei post del forum, dove ho letto di recente una discussione sul fatto che spesso i giocatori che scrivono la recensione del loro mazzo personale lo fanno con toni iperbolici magari con un entusiasmo che va un pò oltre la loro effettiva dimensione competitiva. Insomma hanno ottenuto delle vittorie con le loro creazioni e sono subito felici ed orgogliosi di pubblicare la loro idea :lol: questo entusiasmo è sano e sono convinto che se un giocatore non ottenesse proprio mai una vittoria in tante partite penso perderebbe questa sacra spinta.

Ma facciamo un passo indietro. Magic è un gioco così complesso che permette vari livelli di competitività e fiondarsi subito in tornei a competitività elevata è come voler sfidare Bolt sui 100 m a 8 anni! Bruciare le tappe può essere un'esperienza davvero demoralizzante. A Trento vedo i bambini con mazzi legali per il modern (a loro insaputa ci sono in realtà più formati) creati con le poche carte da loro possedute che chiedono a giocatori più grandi come sono i tornei, se possono aiutarli nella modifica dei loro mazzi coi quali partecipare. A questo livello iniziale sarà opportuno continuare a fare palestra con i propri compagni di gioco, e imparare dall'esperienza che quelle due magie a costo 9 anche se impressionanti sono subottimali rispetto a quella magia a costo 5 che invece si riesce sempre a giocare con profitto! In tal modo si continua a giocare divertendosi e si inizia a "camminare", nell'ottica di poter un giorno correre..

Un secondo step lo si ha quando si iniziano ad approfondire determinate tematiche di gioco: allora si è curiosi di esplorarle a fondo e si prendono in mano i database. Questo permette al giocatore di iniziare a accumulare conoscenze e prendere dimestichezza con molte carte, al di la di quelle possedute o viste giocare dagli amici. Ecco che la lista inizierà a salire di livello. Giocando con amici (tanti tanti anni fa) avevo ad un certo punto sostituito Nebbia e Giorno Sacro (carte possedute dopo apertura delle bustine acquistate in fumetteria) con Aggrovigliare e Pace Momentanea, carte conosciute dopo specifica ricerca su internet e acquistate tramite ordinazione! La lista ne ha giovato, io ho iniziato a vincere molto più spesso e di conseguenza sono stato invogliato ad affacciarmi agli ambiti torneistici.

Quando il passo si è compiuto (sperando di non averlo fatto in step 1 ma come fortunatamente è capitato a me in step 2) si può reagire in tre modi:
- abbacchiarsi alla sconfitta (perchè a sconfitte si sarà sicuramente andati incontro XD ) e rinunciare ai tornei
- far tesoro dell'esperienza e continuare a migliorare il proprio mazzo / farne un altro che magari potrebbe andar meglio
- adottare quel mazzo che ci ha battuti, che tanto era forte e che tanto ci è piaciuto poi a ripensarci

Ora tutte le ultime opzioni per me vanno bene, c'è chi amerà tornare a giocare rouge tra gli amici e lì troverà la sua dimensione definitiva continuando a divertirsi, c'è chi adotterà un tier e inizierà passo dopo passo ad impratichirvisi, c'è chi coltiverà ancora lo spirito del deck-creator e non vorrà arrendersi alle prime difficoltà, pensando che l'unica vittoria entusiasmante per la sua persona sia quella ottenuta con una propria lista. Competitivi o no, l'importante è che magic resti un'attività nella quale ci si possa divertire.

Se come me si è scelta la strada del deck-creator posso capire che le difficoltà siano tante :o_0: però bisogna stare attenti a non cadere in alcune trappole mentali. Per me infatti lamentarsi del fatto che i più vincono solo perchè ricorrono a liste ipercompetitive e ipercostose è una trappola mentale! Il creatore di mazzi deve concentrarsi sui motivi per i quali perde contro determinati mazzi, tutte le carte e tutte le liste in magic hanno pari dignità, ci sono e possono essere giocate senza pudore, quello che bisogna fare è capire come batterle 8) Il sorriso sornione tornerà quando si sarà riusciti a trovare qualche grimaldello che faccia al caso nostro!

Lamentela diversa, e per me più comprensibile, è che l'eccessivo net-decking impoverisca la varietà dell'ambiente di gioco. Qui si rientra nei gusti personali.. Personalmente quando vedo una strategia del tutto inaspettata, una lista incentrata su un'idea mai vista prima, posso entrare letteralmente in estasi! Sarà per il fatto che per il deck-builder le liste create in casa da altri colleghi suscitano ugualmente profonda ammirazione! è l'atto creativo che è bello in se.. Per me partecipare ad un torneo con 20 giocatori tutti con 20 mazzi diversi tutti competitivi sarebbe il paese dei balocchi :D Ma non ci sono solo creatori di mazzi, ci sono tanti giocatori che non hanno tempo per cimentarsi su questa strada così impegnativa (e a lungo frustrante), ci sono giocatori che si innamorano di un determinato tier ed è un bene che ne siano dunque validi propositori! è bene che tutti si possano divertire, vincere fa parte del divertimento e tutti possono scegliere la loro via preferita per provare a vincere e diversi :)

La carne al fuoco da Magnamon88 è davvero tanta e ci sono altri aspetti su cui potrei dare qualche anneddoto, ma lo farò nei prox giorni (che ora è tardi) :)
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda Mr.Matt » 23 lug '13, 1:27

Sarò ermetico ma secondo me tutto dipende da come TU vedi il gioco di magic
È un passatempo? Il tuo mazzo l'hai fatto per divertimento?
Ecco, non dovresti prendertela con un Jund o chi usa il Black Lotus.
Almeno è questo io il modo in cui la vedo.
Ma a cosa serve la firma?
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Re: Conta davvero essere giocatori "competitivi"?

Messaggioda Joneleth Irenicus » 23 lug '13, 8:08

La mia risposta è che quando vado a giocare a calcetto con 9 amici e sono uno dei due "capitani" sorteggiati per scegliere a turno la propria squadra inizio dai giocatori più forti e i "peggiori" sono gli ultimi che vengono scelti. Non gioco né per la Champion's League né per il torneo di quartiere ma solo perché mi piace giocare, gioco fra amici e non c'è niente in palio. Eppure gioco per vincere e non per partecipare. Poi se perdo pazienza.

Sono andato all'ultimo PTQ standard e ho fatto 0-8, ma non mi cambia niente, gioco per vincere ogni partita, se perdo ho perso e basta, ma se per costruire la mia squadra devo scegliere fra Snapcaster Mage e Archeomante scelgo sempre il primo, oppure se non me lo voglio comprare mi costruisco un mazzo che non dipenda da quello per funzionare.

Poi veniamo al sodo, ci sono grandi deckbuilder e grandi giocatori e non necessariamente le due figure si sovrappongono su una stessa persona, io come deckbuilder faccio spesso molta pena, preferisco netdeckare qualcosa che mi piace e cercare nel tempo di giocarci sempre meglio e fare eventuali modifiche in base al mio stile di gioco e al meta atteso.
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