Dascmorn - Capitolo 2: Dunning-Kaito Effect, ovvero il palleggio del neuroneEccoci qui, dov'eravamo rimasti ieri? I nostri compagni di merende, tra i quali per fortuna c'è Tyvar, altrimenti vorrei vederli morire tutti brutalmente, erano appena entrati nella porta normalissima nel vicolo buio.
Leviamoci subito il dente e spuntiamo un altro cliché dalla lista: tutti a guardare il luogo misterioso e potenzialmente pericoloso in cui si trovano, e Zimone invece scrolla il telefono. Cioè, no. Più o meno, cioè, in realtà è questo apparecchio Izzet che rileva cose e che... Va beh, è un telefono, non telefona ma è un telefono. Non serve a niente, ma lei ci tiene la faccia dentro per mezza storia. Gen Z ikr
lololol.
Dietro di loro, però, accade qualcosa: la porta è sparita. Alle loro spalle c'è solo carta da parati, come quando da bambino volevo guardare Naruto ma c'erano ospiti e dovevo stare nella sala da pranzo a sentire gli adulti parlare e parlare e parlare e io volevo solo andare a vedere Killer Bee prendere sonoramente a schiaffi Sasuke e non potevo.
Però stavolta almeno c'è da guardare qualcosa di più interessante di due mamme che si lamentano delle tasse sulla casa estiva: la casa si presenta impolverata, con dei grandi tappeti, e delle falene posate ovunque, falene con motivi ad occhio sulle ali. Me le sono figurate come falene Testa di Morto, perché una bella citazione al Silenzio degli Innocenti non ce la mettiamo?
Il gruppo si mette a camminare, e presto scoprono che le stanze della casa sono sempre diverse, senza logica. Un bagno porta in una camera da letto, che porta in una serra, torni indietro e sei nella cantina, quella dove tuo padre tiene le bottiglie e in cui ti urla di non entrare mai, e poi sei in un bagno di nuovo (a piangere rivivendo i traumi). Insomma, alle scale piace cambiare, ecc. ecc. Tenete a mente questo elemento importante per dopo.
Entrano in una stanza, e Kaito li fa fermare tutti. Usa un suo potere da ninja, una citazione alla celebre pluripremiata serie televisiva Un Passo dal Cielo, e come Francesco la Guardia Forestale è in grado di capire che nella stanza c'è stato qualcuno da poco. Bello, dai, la prossima volta parla coi lupi e poi sei pronto ad affrontare la famigerata mafia altoatesina. Comunque, questo potere non serve a niente e non porta da nessuna parte, se non a Tyvar che dice quanto è figo Kaito, e, per estensione, quanto è figo lui stesso.
Resisi conto che si trovano in un luogo labirintico, che cambia e che non porta mai nello stesso punto, ragionano su come orientarsi. Niko ha un'idea: quando viveva su Theros e si esercitavano nei labirinti, avevano una tecnica incredibile per affrontarli e superarli con facilità: tenetevi forte... Andavano sempre a destra. Sempre più a destra, come la politica americana o tedesca. A un certo punto arrivi alla fine... A meno che non sia vera la teoria del ferro di cavallo, perché a quel punto arrivi a sinistra, no? E a quel punto vai a sinistra, oppure torni al centro. Tiri una moneta, tendi un filo... E niente. Fanno questa cosa e non arrivano da nessuna parte. Ma non c'è da stupirsi, se consideriamo che abbiamo già detto che le stanze
cambiano. Andare in una stanza e tornarci ti porta spesso in stanze diverse, quindi tutto questo è perfettamente inutile. E non ci voleva Jace a capirlo. E niente, fanno a turno coi neuroni e adesso ce l'ha qualcun altro, forse l'Imperatrice. Perfino quando Jace e Nahiri erano dispersi nel labirinto della follia su Zendikar se la sono gestita meglio, e ricordo che quella volta lui sbavava per terra e lei picchiava i muri.
In compenso spezzo una lancia a favore delle immagini descritte: inquietanti e vivide, soprattutto quella di una stanza con una piscina buia, che sembra sprofondare all'infinito, e su cui crescono ninfee dal colore della carne viva. Mi ha ricordato il concetto delle Poolrooms. Brava la scrittrice, dai a Cesira quel che è di Cesira.
Vagando a caso come disperati (perché è quel che stanno facendo), finiscono nell'Ufficio Misteri. Porte di vetro ovunque, con luoghi diversi dietro. Una delle porte è aperta, e dietro c'è un grande campo di orecchie putrefatte.
Oh, scusate, ho avuto il singhiozzo. È un campo di grano, pieno di pannocchie, e molte marciscono per terra. Però trovo scritto "rotting ears" e dato il set non lo avevo trovato assurdo
Comunque, è un grande campo di pannocchie, molte mature e molte cadute a terra, e al centro di esso, un parco divertimenti abbandonato. Le pannocchie ondeggiano, come mosse da un vento che però non c'è. C'è solo silenzio.
Di fronte a questo spettacolo da brividi, scopriamo che il neurone comune non è in testa a Kaito, che corre nel campo di grano urlando "abbiamo trovato una via d'uscita!". Zimone cerca di ragionare con lui, ma non c'è verso, è troppo stupido. Allora l'imperatrice interviene, e gli dice la stessa cosa, e lui torna subito gridando YES M'LADY. Tyvar esclama: quando una regina parla si ascolta, mentre Niko tira fuori il berretto giacobino e spolvera la ghigliottina. Vuole la democrazia. Magari votate dopo, ok?
Comunque niente, Colui che Cammina Dietro i Filari oggi rimarrà a bocca asciutta. Però ho apprezzato la citazione a I Figli del Grano, racconto meraviglioso. Leggete, miei cari.
L'allegra combriccola torna indietro, e si trovano in una grande sala da ballo. Kaito è tutto stupito che non è la stanza che c'era prima (wow, such sorpresa, very strano), ma siccome è on fire con la stupidità, propone di salire in alto e provare a uscire dalle finestre. Zimone probabilmente ha il neurone al momento, e gli spiega che l'edificio non obbedisce alle leggi catastali, e che probabilmente vedrebbe un altro bagno, in barba all'abitabilità. Dato che l'Imperatrice ha ceduto il neurone, ora la proposta stupida la fa lei: "Torniamo indietro!" Non so se sono io, ma continuano a dire la stessa cosa, e continuano a scoprire che non possono, ma non imparano mai. Cioè, in The Cube, al primo cubo trappola, loro imparano questo pericolo, e nel resto del film si comportano di conseguenza. Questi qui invece potrebbero perdersi nella capanna di Liliana a Dominaria, e quella capanna era proprio piccola.
All'improvviso, un grido, una donna grida fortissimo che manco nel primo film di Venerdì 13. Obvious bait is obvious, perciò anche dividendo in cinque parti il neurone fra loro, i nostri cicisbei stanno ben attenti... Quasi. Abbiamo già parlato nella storia di MOM dell'anatomia peculiare di Tyvar, così il quinto di neurone scorre nel suo organismo e va a finire nelle sue palle d'acciaio, e lui parte a razzo. "Arrivo, donzella! Presto urlerai solo il mio nome e le canzoni delle mie gesta!"
Tutti si battono la mano in faccia, ma solo Zimone ha la prontezza d'animo di corrergli dietro, perché? Eh, perché lei è una liceale, è abituata a correre dietro agli studenti Prismari. Ah beh ovvio, perché invece un ninja, una spadaccina e un semidio greco (scusate, uso il maschile perché in Italiano abbiamo quello come neutro
) sono dei vecchi decrepiti buoni solo a mangiare patatine a Vite al Limite. La cheerleader corre dietro a Mister Pettorali di Skemfar verso una porta. Niko crea un cristallo per... Fermarli, credo. Non lo so, cosa facciano i cristalli di Niko non è chiarissimo, di solito ci pugnala la gente, ma ho qualche dubbio che volesse fare questo. Comunque manca palesemente il bersaglio, e la porta sparisce. L'Imperatrice fa "ma non dicevi che non manchi mai?" E Niko si mette a piagnucolare che è la porta che si è spostata, che laggava, che il nemico usa i cheat e armi sbilanciate, la prossima patch correggerà i bug e allora vedrà, quella niubba. Comunque, la gang del bosco si è appena separata come in Scooby Doo. Zan Zan ZAAAAAN!
A quanto pare, però, Niko ha ragione, perché Kaito usa Vita Explorer, e il suo ping altissimo gli fa captare ciò che è successo ora. Quando ora tutti quanti stanno già organizzando un picnic, lui esclama: "Tyvar ha ragione! Seguiamolo!" Minghia, oggi quest'uomo non lascia caBBate a nessun altro. Corre verso una porta, vagamente in direzione di dove quegli altri due scemi sono andati. L'Imperatrice lo segue, con un facepalm grosso come una casa, principalmente perché formare un'altra guardia del corpo costa. La scena è questa:
"Kaito, ma sei sicuro di stare bene? Guarda che non devi impressionarmi per forza, tanto puoi continuare a sognare per sempre."
Lui è un incarnazione del wojak che piange sotto la maschera da chad: "Tranquilla, m'lady, sono troppo intelligente per cadere in tr-"
La terra si apre sotto i suoi piedi e lo inghiotte, con un sonoro rutto. L'Imperatrice gli urla: "Usa la scintilla per scappare!" ma niente, lui si è dimenticato di averla. Darwin prende appunti.
Torniamo dai nostri amici Tyvar e Lisa Simpson. L'elfo spesso prova a chiamare i suoi compagni, esprimendo anche epiteti di apprezzamento verso l'Imperatrice (Kaito si merita questo e altro), ma ovviamente senza risposta. Si guardano intorno e vedono che sono in una grande biblioteca, vasta come quella di Strixhaven. Obvious bait per Simona is obvious, e lei si mette a leggere trenta libri, mentre lui finora li ha usati solo per tener su la credenza che traballava. Piccolo siparietto buffo standard in cui lei dice cose superscientifiche, lui non ci capisce una mazza, e lei è costretta a riassumerle in due parole, ma stavolta, random, nella sua superc*zzola (non so se il bot me la censura o no) Zimone tipo... scopre come mai esistono i Planeswalker? Eh? Ma Bolas, Jace, Urza, tutta sta gente intelligente non ha capito niente, e una mocciosa random ci dice che è il Multiverso che vuole guardare se stesso? Cosa mangiava a colazione, e perché erano gli stessi cereali di Dexter nel suo laboratorio? Mentre lei sta lì a ragionare su come sfruttare la struttura quantistica della sovrapposizione planare di Antani, Tyvar fa "Scusa ma questo muro è portante?" "Boh, che ne so, a scuola niente architettura" "Fuck it, we ball." Pugni al muro, Piacenza in fiamme, e io al settimo cielo. Zimone trova una foto random di una famiglia, probabilmente quella del capitolo uno, e le foto dei genitori hanno le facce cancellate e sfregiate. Come disse quella buona donna di Cortana: "Unfortunately for you, I like crazy."
Nel frattempo, Niko e la nobile vagano a caso per le stanze, senza meta e senza metà (della squadra). Senza meta è proprio vero, perché a detta loro cercano di tornare "indietro". Ma in nome di Ugin multicolore, dove schifo lo cercate l'Indietro, se tutto continua a cambiare? E infatti non arrivano da nessuna parte. Anzi, continuano a trovarsi in camere da letto. Che la casa stia forse cercando di dir loro qualcosa?
Spezzo di nuovo una lancia a favore della scrittrice, che ci regala ambientazioni molto affascinanti. Stavolta un lungo corridoio di vetro, simile a una lunga serra: fuori dai vetri si vede solo acqua, con libri immersi scritti in lingue sconosciute, sotto un cielo verde melmoso che appare finto anche più di quanto sia davvero. Tutto viene smorzato dall'Imperatrice che piagnucola di cose a caso, in un momento angst veramente superfluo: "Uèèè, uèèè, non ho sorvegliato Nashi (Voce di Rocket il procione: "Questo è vero!"), uèèè, uèèè, ho ucciso Tamiyo e avrei potuto salvarla ("E anche questo è vero!")". Niko ha altro per la testa, e taglia corto, ricordandole che facendolo ha salvato il suo piano, che vale un pochino pochino pochettino di più. Fine momento angst, raccogliete le vostre palle o ovaie da terra e andiamo avanti.
I due entrano in una sorta di grande frigorifero, e ci trovano Indiana Jones, ebbene sì, sopravvissuto con il suo vecchio trucco del frigo anche all'invasione Phyrexiana. No, Wizards non ha ancora quei diritti. Entrano in questa cella frigorifera da macellaio, piena di uncini e tranci di bestie attaccate sopra. Io non ho più l'olfatto, e sento comunque la puzza. Si guardano intorno, e nell'orrore di Niko, l'Imperatrice fa "possiamo stare tranquilli, non sono umani né di Nashi." Io però non sono tranquillo, e non dovrebbe esserlo neanche Niko, alla nozione che l'Imperatrice ha una precisa idea di che aspetto ha un un uomo o un topone scuoiato e fatto in quarti. Nel dubbio, io un cristallo al peperoncino me lo procurerei. Però so che per la maggioranza "I can fix her" è il motto, e lo rispetto. Sapete i miei gusti, non ho il diritto di giudicare NESSUNO.
Insomma, si fanno strada in questo posto raccapricciante, finché qualcuno non li tira dietro una carcassa appesa. Fossi io, userei immediatamente il sopracitato cristallo. E invece, ad averli tirati lì dietro, non è altro che Bill Kaulitz dei Tokyo Hotel. EH? No, scusate, è Gerard dei My Chemical Romance, con i capelli di Bill. No, boh, non voglio insultare Gerard, mio padre. E' un poveraccio che però si atteggia così. mah. Insomma, li zittisce entrambi, e in effetti, nella stanza entra Jason Voorhees, ebbene sì, stavolta per davvero. Perché? Perchè è una violazione del copyright ambulanteeee!!! Questo Jason è scemo come quello vero, ma è più orbo. Così l'emo di Wish gli tira... uno SCALPO. COSA STA SUCCEDENDO? Gli tira uno scalpo, e questo, per qualche ragione lo fa andare via. Forse era uno dei bastardi senza gloria e ha finito la sua quota di scalpi. Comunque, a pericolo passato, l'Imperatrice e Niko possono finalmente fare qualche domanda a questo buffo personaggio, e lui rivela di chiamarsi Winter, perché la vita fa schifo, non c'è futuro e piove. Ma non può piovere per sempre, l'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai, vittime....Non lo siamo tutti? Devi stare attento a ciò che desideri, potresti ottenerlo... e altro. Mi son stufato di cercare citazioni di Brandon Lee, ma capite il tipo. D'altronde è facile essere pessimisti, quando contribuisci attivamente a rendere il mondo uno schifo (questo sono io, non Brandon Lee).
Buona serata, un abbraccio, e ci vediamo al prossimo capitolo. Oh boy...